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Domani i funerali della piccola Giulia, azzannata dal pitbull di famiglia: la bimba è morta per una frattura del collo

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Foto generica

Domani, giovedì 20 febbraio, si terranno i funerali della piccola Giulia Loffredo azzannata dal pitbull di famiglia ad Acerra: secondo gli ultimi riscontri, la bimba di nove mesi è morta per una frattura al collo.

Giulia, bimba morta per frattura collo: domani i funerali ad Acerra

La piccola Giulia Loffredo, una bambina di nove mesi, è stata trovata morta in casa dopo essere stata aggredita dal cane di famiglia, Tyson. Ieri sera, martedì 18 febbraio, si è conclusa l’autopsia disposta dai pubblici ministeri di Nola, che ha confermato che la bambina è stata morsa dal cane. Nel frattempo, la salma di Giulia è stata restituita alla famiglia: le esequie si svolgeranno domani mattina, giovedì, nel Duomo di Acerra. Queste informazioni sono state fornite dall’avvocato Luigi Montano, legale di Vincenzo Loffredo, il padre della piccola. Loffredo è attualmente indagato dalla Procura di Nola per omicidio colposo, e si ritiene che a causare la morte della bambina sia stato il pitbull di casa.

La morte per frattura del collo

Dopo essere stata aggredita, Giulia è arrivata al pronto soccorso senza vita, tra le braccia del padre. Il suo viso e la testa presentavano gravi ferite, mentre il resto del corpo era coperto di lividi. Secondo le prime informazioni fornite dalla polizia, la causa del decesso della bambina sarebbe stata la frattura del collo.

Tuttavia, nella giornata di ieri erano emerse delle ipotesi riguardo all’assenza di tracce di DNA della bambina sui due cani presenti in casa (un pitbull e un meticcio di piccola taglia, quest’ultimo sembrerebbe non avere alcun coinvolgimento nella vicenda). I servizi veterinari dell’Asl effettueranno ulteriori analisi sulle feci dei due animali, mentre gli inquirenti stanno esaminando alcuni video registrati dalle telecamere della zona.

Le indagini

Durante i drammatici istanti in cui la sua figlioletta sarebbe stata aggredita dal cane, Vincenzo era caduto in un sonno profondo, almeno secondo quanto riportato dallo stesso Loffredo agli agenti del commissariato di Acerra. Gli agenti, subito dopo l’accaduto, hanno richiesto un test tossicologico sul sangue di Loffredo, il quale è risultato positivo all’uso di cannabinoidi.

Dai controlli già effettuati sui due cani che vivevano con la famiglia, uno di piccola taglia e un pitbull, non sono state trovate tracce di sangue nella bocca degli animali, in particolare del pitbull, mentre è stata riscontrata una traccia sul capo del cane di piccola taglia. Un veterinario ha spiegato al legale che “è possibile che il cane si sia pulito la bocca; considerando che la bambina non ha peli sul corpo, non rimane alcuna traccia”.

L’unico aspetto che non torna in questa tragedia è il fatto che l’uomo non si sia accorto dell’aggressione del cane alla piccola, che sicuramente avrà pianto, mentre il cane abbaiava e ringhiava. “La versione che ritengo più veritiera – afferma l’avvocato Montano – è quella fornita dal mio assistito agli inquirenti in mia presenza. Inizialmente, però, ha dato una versione confusa, poiché era preoccupato per quanto accaduto; si trovava in uno stato di paura e shock”. Dopo gli esami tossicologici, è emerso che l’uomo era positivo alla cannabis, una condizione che può aumentare “l’adrenalina o la sonnolenza, specialmente dopo una lunga giornata di lavoro, dalle quattro del mattino fino alle due, e poi restando a casa con una bambina”.

L’avvocato: “L’eccessiva attenzione dei media non giova ai genitori di Giulia”

“È purtroppo una tragedia, e spero che non si trasformi in un disastro per i ragazzi”, afferma il legale, riferendosi alla giovane coppia di genitori di 25 e 23 anni. “Questa attenzione mediatica non è utile – continua Montano, commentando la presenza di giornalisti anche davanti alla loro abitazione – non riescono a comprendere il dolore che stanno vivendo. Nessuno mette in discussione le responsabilità, ma diamo tempo alla procura per svolgere il proprio lavoro”. La procura di Nola, sotto la direzione di Marco De Gaudio, ha iscritto il padre della bambina nel registro degli indagati con l’accusa di omicidio colposo.

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