La magistratura ha dissequestrato l’appartamento di Acerra dove morì la piccola Giulia Loffredo, consentendo ai genitori di tornare a vivere nella loro casa.
Acerra, dissequestrata l’abitazione della piccola Giulia
Dopo oltre un mese di indagini, la magistratura ha dissequestrato l’appartamento di Acerra in cui, lo scorso 15 febbraio, morì la piccola Giulia Loffredo, di soli nove mesi. L’abitazione, situata al primo piano del complesso popolare Ice Snei, è stata riaperta, permettendo ai genitori della bimba, Vincenzo Loffredo e Angela Castaldo, di poter tornare a vivere nel luogo della tragedia.
Al momento non è chiaro se Vincenzo Loffredo, 24 anni, e la compagna, 22 anni, abbiano deciso di rientrare nell’appartamento. Il legale di Loffredo, Luigi Montano, ha preferito non rilasciare dichiarazioni. Nel frattempo, i dettagli sulla dinamica della morte della piccola rimangono avvolti nel segreto delle indagini.
La ricostruzione dell’incidente
Secondo quanto dichiarato da Vincenzo Loffredo, la piccola Giulia fu sbranata dal pitbull di casa, Tyson, intorno alla mezzanotte. In quel momento, la madre era al lavoro. Vincenzo ha raccontato di essersi addormentato accanto alla bimba e di essersi svegliato trovandola a terra, in una pozza di sangue. Entrambi i cani, il pitbull e una meticcia di nome Laika, erano presenti nell’appartamento.
Le conseguenze dell’incidente
Vincenzo, in preda al panico, portò la figlia sanguinante a piedi al pronto soccorso della clinica Villa dei Fiori, dove i medici non poterono far altro che constatarne il decesso. La polizia intervenne, sequestrando la salma e ordinando un test antidroga per Loffredo, che risultò positivo all’abuso di hashish. Poco dopo, l’appartamento fu misteriosamente ripulito, cancellando le prove principali della tragedia. Non è chiaro se questa pulizia sia avvenuta prima o dopo il sequestro della casa.
Indagini in corso e attesa di risultati
Le indagini proseguono, e si attende l’esito dei test genetici sui cani di Loffredo, attualmente custoditi in un canile. Vincenzo è indagato per omicidio colposo, ma l’ipotesi di omessa custodia è stata esclusa. La situazione rimane delicata e complessa, mentre la comunità continua a fare i conti con l’orrore di quanto accaduto.