Indignazione a Napoli dove un uomo in sella ad uno scooter ha trascinato per diversi chilometri, nel traffico cittadino, un cane tenuto al guinzaglio. L’animale era costretto a correre tra le auto, schivandole. A denunciare l’accaduto il deputato di Alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli che ha anche condiviso sui social un video dell’accaduto.
“Episodio denunciato. Le mie proposte su leggi dure per la tutela degli animali mai prese in considerazione dal Governo. In poche ore un cane maltrattato ed un cammello morto” commenta il deputato Borrelli.
Napoli, in sella ad uno scooter trascina un cane tenendolo al guinzaglio
“Stavolta il circo non c’entra ma a Napoli, nelle ultime ore, si è verificato un altro episodio che ha messo a rischio l’incolumità di un animale dopo la tragedia del cammello deceduto in seguito alla fuga dal Circo Togni di Fuorigrotta.” spiega nel suo post di denuncia il deputato Borrelli.
Nel cuore della città, in pieno centro storico, un cane tenuto al guinzaglio dal proprietario è stato costretto per svariati chilometri a correre nel traffico cittadino per stare al passo dello scooter sul quale viaggiava il suo padrone.
L’episodio, avvenuto in via San Giovanni a Carbonara, è stato documentato da un automobilista che lo ha segnalato al deputato di alleanza Verdi-Sinistra Francesco Emilio Borrelli: “mentre ero in auto, come passeggero, ho assistito a questa scena. Il cane è stato trascinato per molti chilometri. Sono davvero senza parole, impossibile che al giorno ad oggi ancora c’è chi tratta così gli animali”
Il commento di Borrelli
“Allucinante. Abbiamo denunciato l’accaduto alle Autorità chiedendo provvedimenti”– commenta Borrelli- “La cosa assurda è che questo sembra ormai essere un metodo ‘normale’ per portare il cane a spasso. Normale per dei trogloditi senza cuore né cervello a cui non bisognerebbe dare l’opportunità di prendersi cura di un animale domestico dato che non sono in grado neanche di badare a sé stessi. Quando ero ancora consigliere regionale feci introdurre una pena per chi detiene gli animali da affezioni in catene, quello era un là per prevedere leggi nazionali molto più severe per la tutela e la difesa degli animali. Messaggio che ad oggi nessuno ha colto. Cosa si aspetta? Questo ennesimo episodio, aggiunto a quello del cammello, ancora non dice nulla? ”