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Napoli, polpi sotto taglia salvati e liberati in mare: l’azione dei volontari contro la pesca illegale alla Gaiola

Napoli, polpi sotto taglia salvati e liberati in mare: l’azione dei volontari contro la pesca illegale alla Gaiola
La liberazione dei polpi

Un’azione concreta di tutela ambientale e sensibilizzazione sulla pesca illegale è stata messa in campo a Napoli dai volontari del Parco Sommerso della Gaiola e dalle associazioni aderenti al CTM – Coordinamento Tutela Mare. Nei giorni scorsi, alcuni giovani esemplari di polpo, acquistati nelle pescherie cittadine perché privi delle dimensioni minime consentite per la commercializzazione, sono stati liberati in mare all’interno dell’Area Marina Protetta della Gaiola.

Napoli, polpi sotto taglia salvati e liberati in mare

L’iniziativa nasce dalla constatazione che molti polpi immessi sul mercato, soprattutto nel periodo delle festività natalizie, non hanno ancora raggiunto la maturità sessuale. Si tratta di esemplari troppo giovani per riprodursi, la cui cattura anticipata incide negativamente sul ciclo vitale della specie. Come ricordano dal Parco della Gaiola, la pesca di individui sotto taglia comporta una progressiva riduzione della popolazione, sottraendo al mare potenziali riproduttori e mettendo a rischio l’equilibrio degli ecosistemi.

Secondo quanto evidenziato dal direttore del Parco, Maurizio Simeone, il periodo natalizio coincide spesso con un aumento significativo della pressione sulle risorse marine. L’incremento della domanda di prodotti ittici favorisce, in alcuni casi, pratiche di pesca illegale o non regolamentata, che possono avvenire anche all’interno delle Aree Marine Protette. Attività che, approfittando della richiesta del mercato, non distinguono tra esemplari adulti e giovanili, ignorando le norme a tutela delle specie più vulnerabili.

Il quadro normativo europeo, in particolare il Regolamento UE 1241/2019, stabilisce per ogni specie ittica una taglia minima di cattura e commercializzazione, proprio per garantire che gli organismi abbiano il tempo di crescere e riprodursi. Tuttavia, come segnalano i promotori dell’iniziativa, tali disposizioni risultano spesso disattese, sia nella fase di pesca sia in quella di vendita, con un impatto diretto sulla sostenibilità delle risorse marine.

Nel corso dell’evento, intitolato “A Natale riportiamoli a mare”, i volontari hanno recuperato e liberato complessivamente 35 giovani polpi vivi, con un peso compreso tra i 200 e i 700 grammi, provenienti da diverse pescherie di Napoli. Gli esemplari sono stati reimmessi nel loro habitat naturale all’interno dell’Area Marina Protetta, dove potranno proseguire il loro ciclo di vita in condizioni di maggiore tutela.

L’iniziativa ha avuto anche un forte valore educativo e divulgativo. Dopo la liberazione in mare, è stata organizzata la proiezione del documentario “My Octopus Teacher”, scelto per richiamare l’attenzione sull’intelligenza, la complessità comportamentale dei polpi e sull’importanza della conservazione degli ecosistemi marini.

L’azione rientra in una più ampia campagna di sensibilizzazione promossa dall’Area Marina Protetta della Gaiola, intitolata “Anche a Natale, io non alimento la pesca di frodo”. La campagna prevede, tra le altre attività, la diffusione di un decalogo del consumatore consapevole e sostenibile, con l’obiettivo di informare i cittadini sull’importanza di scelte responsabili anche a tavola, nel rispetto del mare e delle sue risorse

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