Cronaca

Multe per lo streaming illegale, attenzione alla truffa del pezzotto

Foto di repertorio

Nei giorni scorsi l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom) ha segnalato la diffusione di messaggi fraudolenti indirizzati a cittadini e utenti, finalizzati a trarre in inganno con l’intento di estorcere denaro e raccogliere dati sensibili. Le comunicazioni, veicolate principalmente tramite email ma anche attraverso altri canali digitali, si presentano come presunti avvisi ufficiali firmati da un fittizio “Servizio clienti Agcom – Piracy Shield” e fanno riferimento a ipotetiche irregolarità nella fruizione di contenuti streaming illegali.

Allerta Agcom, truffa su finte multe per chi usa il pezzotto

Come spiegato in una nota pubblicata il 20 giugno 2025 sul sito istituzionale, si tratta di messaggi riconducibili a soggetti non identificati che simulano avvisi amministrativi. I contenuti riportano accuse generiche di accesso a portali sotto osservazione per la trasmissione di materiale audiovisivo non autorizzato. In seguito a tali accuse, viene richiesto il pagamento di una sanzione, le cui modalità – incluso l’IBAN – sarebbero fornite successivamente. A supporto della richiesta, vengono indicati anche nominativi e recapiti telefonici da contattare per ricevere “ulteriori informazioni”, ma Agcom chiarisce che tali riferimenti sono completamente falsi e non collegati in alcun modo all’attività ufficiale dell’Autorità.

I truffatori utilizzano strumentalmente il nome di “Piracy Shield”, il sistema adottato da Agcom per contrastare la pirateria digitale, approfittando del clima di attenzione generato dalle recenti operazioni contro siti di streaming illegali, tra cui la chiusura di piattaforme molto frequentate come Streaming Community. L’obiettivo è quello di conferire maggiore verosimiglianza ai messaggi, inducendo l’utente a credere di essere oggetto di un controllo effettivo da parte dell’Autorità.

Agcom ribadisce che non invia notifiche ufficiali tramite email non certificate o messaggi istantanei e che nessun pagamento può essere richiesto al di fuori dei canali istituzionali. Le comunicazioni ricevute con queste modalità sono da considerarsi a tutti gli effetti tentativi di truffa aggravata.

Le raccomandazioni agli utenti

L’Autorità invita i cittadini a non rispondere a tali messaggi, a non fornire dati personali e soprattutto a non procedere ad alcun versamento di denaro. Chiunque riceva comunicazioni di questo tipo è esortato a ignorarle e, se possibile, a segnalarle tempestivamente alle forze dell’ordine o alla stessa Agcom.

Particolare attenzione deve essere prestata anche a numeri di telefono e nomi apparentemente attendibili, poiché rientrano nelle strategie di raggiro messe in atto dai malintenzionati. Si ricorda che il reato di truffa aggravata è perseguibile per legge e può comportare pene significative.

Agcomtruffa

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