Cronaca

Strage di Marzabotto, è morto l’ultimo superstite: il partigiano Ferruccio Laffi aveva 95 anni

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Ferruccio Laffi
Ferruccio Laffi

È morto l’ultimo superstite della Strage di Marzabotto, il partigiano Ferruccio Laffi. Aveva 95 anni. L’uomo all’epoca 16enne scoprì della strage solo la sera quando rientrò a casa e trovò i corpi ormai senza vita dei 14 membri della sua famiglia: ”La mia vita è stata martoriata. Sono stato cinquant’anni senza parlare di queste cose”.

Strage di Marzabotto, è morto l’ultimo superstite Ferruccio Laffi

Si è spento all’età di 95 anni Ferruccio Laffi, uno degli ultimi superstiti e testimoni dell’eccidio di Monte Sole nel Bolognese del 30 settembre 1944: all’epoca sedicenne scoprì della strage solo la sera quando rientrò a casa e trovò i corpi ormai senza vita dei 14 membri della sua famiglia. I nazifascisti avevano trucidato il padre, la madre, i fratelli Armando ed Ettore, la cognata Maria Venturi e i figli di questa Antonio, Dina, Fernando, Gabriele, Italo e Marina, la cognata Livia Ferri e i figli di questa Demetrio, Massimo e Primo Laffi.

Chi era Ferruccio Laffi

Nato a Castel D’Aiano il 25 maggio del 1928 lavorò da giovane come operaio dell’Acma ed entrò nella Resistenza nel marzo del 1944, rimanendovi fino alla Liberazione di Bologna del 21 aprile 1945. “La mia vita è stata martoriata. Sono stato cinquant’anni senza parlare di queste cose: prima c’era silenzio, poi hanno scoperto ‘l’armadio della vergogna’ ed è venuto tutto alla luce. All’inizio facevo fatica a raccontare, volevo solo dimenticare, ma non si riesce a farlo. È sempre una ferita che fa male”, disse in una videointervista all’ANSA per il 75/o anniversario.

La strage di Marzabotto

La strage di Marzabotto (dal maggiore dei comuni colpiti), eccidio di Marzabotto o più correttamente eccidio di Monte Sole fu un insieme di stragi compiute dalle truppe nazifasciste in Italia tra il 29 settembre e il 5 ottobre 1944, nel territorio dei comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno che comprendono le pendici di Monte Sole in provincia di Bologna. In Europa occidentale durante la seconda guerra mondiale, fu un crimine contro l’umanità e uno dei più gravi crimini di guerra compiuti contro la popolazione civile, istigati da Albert Kesselring, il massimo responsabile della conduzione della guerra antipartigiana in Italia ed eseguiti dalla Wehrmacht, dalle SS e da militari fascisti travestiti da truppa tedesca, con funzione di guide, informatori, becchini. Le vittime, confrontando i dati dell’anagrafe, furono 1.830 (a cui si riferisce la medaglia d’oro del 1948).

Nel 1994 il Comitato Regionale per le Onoranze ai Caduti di Marzabotto, fondandosi soprattutto sui dati delle anagrafi ricostruite dei Comuni di Marzabotto, Grizzana Morandi e Monzuno, ha dimostrato come il dato relativo ai caduti vada messo in relazione a un più ampio territorio. Infatti gli eccidi compiuti da nazisti colpirono i tre comuni durante l’estate-autunno 1944 e causarono complessivamente la morte accertata di 955 persone: in particolare nella strage nazista del 29 settembre – 5 ottobre 1944 furono comprovate 775 morti. Marzabotto, Monzuno e Grizzana Morandi ebbero poi anche 721 morti per cause varie di guerra; da qui il dato complessivo accertato dal Comitato Onoranze: 1.676 decessi per mano di nazisti e fascisti e per cause di guerra.

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