Cronaca Salerno, Salerno

Morto a 13 mesi azzannato dai pitbull: due persone a giudizio per omicidio colposo

vercelli bimbo morto azzannato pitbull
Foto generica
Foto generica

È iniziato il processo per omicidio colposo nei confronti dei proprietari dei pitbull che, ad aprile dello scorso anno, azzannarono il piccolo Francesco Pio, un bambino di appena 13 mesi, uccidendolo. I proprietari, Gaia Sabato e Fabio Fiorillo, sono stati rinviati a giudizio dal giudice per l’udienza preliminare, Giovanni Rossi, per l’accusa di omessa custodia dei cani, un reato che ha portato alla tragica morte del bambino.

La tragedia

L’incidente si è verificato nel giardino di casa degli imputati, a pochi passi dalla marina di Eboli. Il piccolo Francesco Pio era stato messo in braccio dallo zio, quando i due pitbull, Pablo e Totò, improvvisamente hanno attaccato il bambino. L’aggressione ha causato gravi lesioni, tra cui un trauma cranico, fratture multiple e danni agli organi interni. Nonostante i tentativi disperati dello zio e degli altri familiari di intervenire, il bambino è morto sul colpo.

Le cause della tragedia

Secondo l’accusa, la negligenza dei proprietari nel custodire i pitbull ha portato direttamente alla tragedia. I cani, che erano stati affidati alla madre e agli zii del bambino, erano noti per il loro comportamento pericoloso, e la loro uscita improvvisa dal locale dove venivano solitamente tenuti ha scatenato l’aggressione. In particolare, un mese prima dell’incidente, i due pitbull avevano già causato il ferimento mortale di un altro cane, ma i proprietari non avevano preso le necessarie precauzioni.

Le analisi e l’autopsia

L’autopsia sul corpo del piccolo Francesco Pio ha rivelato che la causa principale della morte sono state le lesioni alla nuca, con la frattura della colonna vertebrale. I due pitbull, che erano normalmente tenuti chiusi quando il bambino era presente, sono riusciti a fuggire e a scatenare l’attacco mortale. Le autorità ritengono che i proprietari, conoscendo la pericolosità dei cani, avrebbero dovuto impedire che fossero lasciati liberi o che avessero avuto accesso a persone che non avessero la capacità di gestire un episodio di aggressione.

Il processo e le parti civili

Nel corso del processo, la madre del piccolo Francesco Pio si è costituita parte civile, chiedendo giustizia per la morte del figlio. Gli avvocati Vittorio Schettino e Daniele Olivieri, difensori della famiglia, hanno sottolineato la gravità del comportamento dei due imputati, accusati di non aver adeguatamente protetto il bambino e di non aver preso le precauzioni necessarie per evitare il disastro. La difesa degli imputati è affidata agli avvocati Alfonso Criscuolo e Daniele Olivieri, che cercheranno di dimostrare l’assenza di dolo o colpa grave.

La reazione della comunità

La vicenda ha scosso profondamente l’opinione pubblica, con molti cittadini di Battipaglia e della zona che hanno partecipato a una fiaccolata in memoria del piccolo Francesco Pio. Il comune di Battipaglia ha anche proclamato il lutto cittadino il giorno dei funerali, come segno di vicinanza alla famiglia e di condanna per l’incidente che ha tolto la vita a un bambino innocente.

Battipagliaomicidio colposopitbull

Ultime notizie