Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, per tutti semplicemente Pippo Baudo, si è spento all’età di 89 anni. Nato a Militello in Val di Catania nel 1936, è stato il conduttore per eccellenza, capace di trasformare ogni programma in un successo. Il suo nome è legato indissolubilmente alla Rai e alla storia della televisione italiana.
Il volto simbolo del piccolo schermo
Con una carriera iniziata nei primi anni Sessanta, Baudo ha guidato programmi entrati nella memoria collettiva: Settevoci, Canzonissima, Domenica In, Fantastico, Novecento e, naturalmente, il Festival di Sanremo, di cui detiene il record assoluto con 13 conduzioni. Nei suoi show ha lanciato artisti come Laura Pausini, Andrea Bocelli, Giorgia, Lorella Cuccarini e molti altri, contribuendo a scrivere la storia della musica e dello spettacolo italiano.
Carriera e impegno tra Rai e tv private
Oltre alla lunga permanenza in Rai, Baudo ha avuto esperienze nelle reti private, tra cui Canale 5 e Rete 4, anche se il suo legame più forte è sempre rimasto con il servizio pubblico. Negli anni ’80 e ’90 ha ricoperto anche il ruolo di direttore artistico di Rai 1, contribuendo a rilanciare i palinsesti e ideando format di successo.
Gli ultimi anni e la vita privata
Negli ultimi tempi si era ritirato a vita privata, apparendo solo in rare occasioni televisive. Nel 2021 è stato giudice ad Amici di Maria De Filippi, mentre nel 2023 aveva ricevuto un omaggio in diretta da Fiorello a Viva Rai2. Baudo ha avuto due figli, Alessandro e Tiziana, ed è stato sposato con Katia Ricciarelli dal 1986 al 2004.
Un’eredità che non si spegne
Definito da Massimo Giletti “il Maradona della televisione italiana”, Pippo Baudo resta un punto di riferimento per generazioni di conduttori e spettatori. La sua voce, il suo stile e la sua capacità di interpretare il Paese attraverso lo spettacolo ne fanno un gigante senza tempo. La televisione italiana perde il suo maestro indiscusso, ma la sua eredità continuerà a vivere nei programmi e nei ricordi di milioni di italiani.