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Montano Antilia, parco giochi non accessibile: denuncia del CNDDU sulle violazioni dei diritti

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Montano Antilia

Il Coordinamento Nazionale Docenti della disciplina dei Diritti Umani (CNDDU) interviene con fermezza sul caso del parco giochi comunale di Montano Antilia, segnalato da tempo dall’attivista Christian D’Urso. Nonostante le interlocuzioni con l’amministrazione e la Prefettura di Salerno, l’area resta tuttora inutilizzabile per persone con disabilità, sollevando un problema che – secondo il Coordinamento – riguarda la sfera dei diritti fondamentali.

Norme violate e obblighi disattesi

Non siamo di fronte a un semplice ritardo burocratico, ma a una mancanza che incide direttamente sulla dignità e sull’uguaglianza delle persone”, evidenzia il CNDDU. La critica fa riferimento ai principi costituzionali sanciti dagli articoli 2, 3 e 32, che tutelano diritti inviolabili, rimozione degli ostacoli e il diritto alla salute. Impedire l’accesso a un luogo di socialità, spiegano, significa negare un diritto essenziale.

Il parco di Montano Antilia, ristrutturato negli ultimi anni, non rispetta numerosi obblighi legislativi in materia di accessibilità. Il CNDDU richiama:

L’attuale configurazione del parco risulta essere in contrasto con questi obblighi, rendendolo di fatto inutilizzabile per chi è in carrozzina.

Accessi pericolosi e dubbi sulla gestione dei fondi pubblici

A preoccupare è anche la posizione dell’ingresso principale di via San Vito: una curva pericolosa, priva di segnaletica e attraversamenti, vicina alla SP 143 e alla Statale 18. La presenza di uno scalino all’entrata rappresenta una barriera fisica che impedisce completamente l’ingresso alle persone con mobilità ridotta.

Il CNDDU solleva inoltre un tema economico: nel 2023 il parco è stato riqualificato con 33mila euro di fondi pubblici, ma – come segnalato anche dalla Onlus “Vorrei Prendere il Treno” – nessuna parte del finanziamento sembra essere stata destinata all’accessibilità. Una scelta che solleva interrogativi sul rispetto dell’articolo 97 della Costituzione, riguardante trasparenza ed efficienza dell’amministrazione.

Promesse rimaste sulla carta e richiesta di trasparenza

Ulteriore nodo critico riguarda la delibera adottata dal Comune e comunicata dalla Prefettura il 27 marzo 2025, che prevedeva un secondo accesso privo di barriere. A distanza di mesi, però, nessun intervento risulta realizzato e la delibera non è facilmente consultabile, nonostante gli obblighi di trasparenza previsti dalla Legge 241/1990.

Per questo Christian D’Urso ha richiesto formalmente via PEC l’accesso agli atti. Una scelta che il CNDDU definisce “un doveroso esercizio di controllo democratico”. Il Coordinamento avverte: senza azioni concrete, cresce il rischio di minare la fiducia dei cittadini e prolungare una situazione che discrimina le persone con disabilità, negando loro un diritto essenziale come il gioco e la partecipazione alla vita sociale.

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