“Chiedo scusa, sono una brava persona”. Si è giustificato così su Facebook un utente che qualche ora prima aveva riservato parole d’odio nei confronti della Senatrice Liliana Segre, vaccinatasi contro il Covid, per cui la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta.
Minacce e insulti a Liliana Segre, un utente che l’ha offesa chiede scusa
La notizia dell’apertura di un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Milano per il reato di minacce aggravate dalla discriminazione e dall’odio razziale dopo i commenti contro la Senatrice sopravvissuta all’Olocausto Liliana Segre, vaccinatasi in questi giorni contro il Covid, ha indotto alcuni utenti che si sono resi protagonisti della vergogna social a chiedere scusa, nella speranza di non essere denunciati.
Le scuse
Uno di loro ha cercato di rimediare agli insulti e ha scritto alla Segre con un post pubblicato su Facebook, in cui ammette di aver sbagliato.
“Nella vita si commettono errori – ha scritto -. Alcune volte anche infantili presi magari da una rabbia del momento!”. L’utente ha poi ribadito di aver “sbagliato a scrivere quel commento“, chiedendo “scusa di cuore” e implorando gli altri lettori a credergli. Il ragazzo ha poi aggiunto di essere “una brava persona che lavora tutto il giorno e porta rispetto a ogni singola persona”.
Per avvalorare ulteriormente il suo messaggio di dispiacere per quanto fatto, ha sostenuto di avere “dei valori che i miei genitori mi hanno insegnato e ne sono fiero”. Infine, quasi a voler giustificare la sua rabbia nei confronti della Senatrice, ha concluso: “È un periodo non felice il mio e ho agito d’istinto senza ragionare”.
Le indagini
Nel frattempo però le indagini fanno il loro corso e la polizia postale, coordinata dal capo del pool antiterrorismo milanese Alberto Nobili, sta cercando di rintracciare ed identificare gli autori delle minacce e degli insulti antisemiti nei confronti della Segre.
Il commento
Fonte: Fanpage