Fratelli d’Italia ha duramente condannato un post pubblicato su Instagram, attribuito a un utente che, secondo quanto riportato, sarebbe impiegato presso il Ministero dell’Istruzione. Nel messaggio incriminato, la persona si sarebbe augurata che la figlia della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, facesse “la stessa fine della ragazza di Afragola”, un riferimento esplicito al recente omicidio della 14enne Martina Carbonaro.
Meloni, minacce alla figlia sui social
Il contenuto è stato definito «un orrore» dal partito guidato dalla premier, che ha denunciato pubblicamente l’episodio attraverso il proprio profilo ufficiale X (ex Twitter), allegando lo screenshot del post incriminato. «Che qualcuno arrivi a usare parole così terribili nei confronti di una bambina – si legge nel messaggio diffuso da FdI – è qualcosa che dovrebbe far riflettere sul clima di odio che si continua ad alimentare contro Giorgia Meloni e il suo governo. Tutto questo, oltreché spaventoso, è inaccettabile».
A esprimere sdegno è intervenuta anche Arianna Meloni, sorella della premier e dirigente del partito, che sui social ha scritto: «Quanto ancora dobbiamo sopportare? Fin dove dobbiamo arrivare? Rispetto a questa ignobile barbarie, tutto lo sdegno possibile! La condanna sia unanime e forte. A mia sorella Giorgia e a mia nipote giunga il mio più affettuoso e protettivo abbraccio».
Sul caso è intervenuto anche il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Galeazzo Bignami, che ha dichiarato: «Il livello di odio verso Giorgia Meloni e sua figlia è inaccettabile. La solidarietà non basta più: ora serve una risposta esemplare. La critica politica è una cosa, ma l’odio umano, e ancor più verso i bambini, non può avere diritto di cittadinanza».
Il ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, ha condannato l’episodio definendolo un atto «ignobile». In una nota ufficiale ha espresso la propria solidarietà alla presidente del Consiglio e annunciato l’avvio di verifiche per risalire all’identità dell’autore del messaggio: «Stiamo effettuando tutte le verifiche utili a individuare l’identità dell’autore di questo atto indegno. Le autorità preposte sapranno adottare provvedimenti esemplari: nessuna tolleranza verso la violenza».
L’episodio ha generato un’ondata di indignazione e richieste di condanna unanime da parte delle forze politiche, con appelli a non abbassare il livello di attenzione di fronte a episodi di odio verbale che coinvolgono anche i familiari dei rappresentanti delle istituzioni.
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