Sciopero dei medici di famiglia davanti alla sede della Regione Campania a Napoli il 5 novembre: lo Snami protesta contro carenze strutturali, liste d’attesa e rischio per il futuro della Medicina Generale.
Medici di famiglia in sciopero: il 5 novembre sit-in alla Regione Campania
Mobilitazione in Campania per la medicina territoriale. In occasione dello sciopero nazionale dei medici di medicina generale, proclamato per mercoledì 5 novembre 2025, lo Snami Napoli (Sindacato Nazionale Autonomo Medici Italiani) ha organizzato un sit-in a Napoli, davanti alla sede della Regione Campania in via Santa Lucia, con inizio alle ore 10. All’astensione dal lavoro hanno aderito diverse centinaia di professionisti tra medici di famiglia e medici di continuità assistenziale. Durante la giornata di protesta saranno comunque garantite le prestazioni essenziali, come previsto dagli accordi collettivi nazionali e regionali.
Il presidente provinciale dello Snami Napoli, Gennaro Caiffa, insieme al segretario Fabio Guardascione, evidenzia le ragioni della mobilitazione: «Lo sciopero mira a richiamare l’attenzione delle istituzioni e dell’opinione pubblica su questioni decisive per il futuro della Medicina Generale: dalla grave carenza di medici alle lunghe liste d’attesa, dalle criticità nei pronto soccorso alla tutela dell’autonomia professionale e del rapporto fiduciario con i pazienti». Il sindacato ribadisce inoltre il no al Ruolo Unico, chiedendo maggiori tutele per maternità e genitorialità, una riforma della formazione in Medicina Generale e una riduzione degli adempimenti burocratici attraverso una digitalizzazione sostenibile. «Senza interventi concreti – avvertono Caiffa e Guardascione – la medicina di famiglia rischia di scomparire».
Alla manifestazione parteciperanno l’intero Esecutivo e il Consiglio provinciale dello Snami Napoli, con medici in camice bianco come segno di protesta. Del direttivo fanno parte Sabatino Russo, Vincenzo Pennacchio, Enrico Napolitano, Fabio Romano, Mariailaria Di Laora, Pasquale Palermo, Antonio Manzo, Raffaella Marra e Sebastiano Parrella.









