Fa discutere la diatriba tra Salerno e Maurizio De Giovanni, lo scrittore napoletano invitato al festival Salerno Letteratura e ritiratosi dopo la richiesta di un consigliere comunale al sindaco. Ad accendere la miccia delle polemiche è stato il consigliere di opposizione al Comune di Salerno, Antonio Cammarota, che in una lettera al sindaco ha chiesto di revocare il contributo “assegnato a Salerno Letteratura e utilizzato per De Giovanni“, accusato di non aver mai mancato di “rimarcare la differenza tra Napoli e Salerno e la pretesa napoletanità tra ‘noi’ e ‘loro’ in un’operazione divisiva e senza cultura, perché la diversità quando diventa differenza si chiama razzismo”.
Maurizio De Giovanni non va a Salerno: interviene Carillo
Parole dure, che hanno scatenato anche sui social un diluvio di commenti e interpretazioni e rispetto alle quali De Giovanni non è rimasto silente, precisando in primo luogo che il suo intervento al festival è del tutto gratuito, respingendo poi al mittente l’accusa di razzismo (“basta leggere i miei libri”) e evidenziando, infine, che non intende andare dove non è gradito.
Ora, a rinnovare l’invito è il condirettore artistico di Salerno Letteratura, Gennaro Carillo, il quale ha sottolineato che “nessuna ingerenza, nessuna pressione, nessuna intimidazione, da qualunque parte vengano e in qualsiasi modo siano espresse, possono indurci a revocare la decisione – sacrosanta – di avere Maurizio a Salerno, privando peraltro il pubblico del festival dell’incontro con uno dei protagonisti più attesi. Ecco perché non ci limitiamo a esprimere una mera solidarietà a De Giovanni ma rinnoviamo più accoratamente il nostro invito a partecipare al festival, contribuendo alla sua riuscita”.
Lo sfogo dello scrittore
In una intervista al Mattino, lo scrittore Maurizio De Giovanni ha risposto alle accuse di chi gli dà del ragazzista:
“Non posso accettare che mi si dia del razzista, è contro tutto ciò in cui credo e descrivo nei miei libri. Perciò ribadisco che non andrò dove non sono gradito. Tutto parte nei mesi scorsi, quando durante il campionato sono intervenuto a livello pubblico contro lo sconcio dei cori della curva della Salernitana contro Napoli. Un discorso che, sia chiaro, vale anche per i napoletani. Ho sempre trovato assurdi certi atteggiamenti, perché siamo lo stesso popolo e quei cori ci indeboliscono, essendo invece il calcio un fenomeno di grande impatto sociale e popolare. Chiamai perciò in causa le istituzioni per farle intervenire contro questo scempio, in particolare il sindaco di Salerno e il presidente della Regione, ma da loro finora silenzio totale“.