Cronaca

Mario Draghi, 25 aprile: “Non tutti gli italiani furono brava gente”

“Non tutti gli italiani furono brava gente. Non scegliere è immorale”. Con queste parole molto politiche il presidente del Consiglio Mario Draghi ha deciso di celebrare il 76esimo anniversario della Liberazione dall’occupazione nazi-fascista.

25 aprile, il discorso politico di Mario Draghi

Recatosi al Museo della Liberazione a via Tasso, “un luogo simbolo della rinascita dell’Italia intera”, il premier ha sottolineato come “il linguaggio d’odio, che sfocia spesso in razzismo e antisemitismo, contiene il seme della violenza e non va tollerato: è una malapianta che diffonde il veleno dell’indifferenza e dell’apatia”.

“La senatrice Liliana Segre ha voluto che la scritta Indifferenza fosse messa all’ingresso del memoriale di Milano per ricordarci che insieme ai partigiani e ai combattenti per la libertà vi furono molti che si voltarono dall’altra parte, in cui è più facile far finta di niente.

Nell’onorare la memoria di chi lottò per la libertà dobbiamo anche ricordarci che non fummo tutti noi italiani brava gente, dobbiamo ricordare che non scegliere è immorale, significa far morire un’altra volta chi mostrò coraggio davanti agli occupanti e sacrificò se stesso per consentirci di vivere in un paese democratico.

Constatiamo con preoccupazione l’appannarsi dei confini che la storia ha tracciato fra democrazie e regimi autoritari, qualche volta persino fra vittime e carnefici”, continua Draghi. “Vediamo crescere il fascino perverso di autocrati e persecutori delle libertà civili. Soprattutto quando si tratta di alimentare pregiudizi contro le minoranze etniche e religiose. Non va tollerato”.

Mario Draghi

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