La manovra 2026 introduce importanti novità su pensioni, stipendi, bonus e tasse. Ecco cosa cambia, chi ci guadagna e chi dovrà affrontare nuovi oneri dal nuovo anno.
Manovra 2026: pensioni, stipendi, bonus e tasse, cosa cambia e chi ne beneficia
La manovra 2026 introduce importanti novità che influenzeranno redditi, pensioni, bonus e tributi, delineando chi avrà vantaggi e chi invece dovrà affrontare nuovi oneri. Per i lavoratori dipendenti, il taglio dell’Irpef interesserà chi percepisce fino a 50.000 euro, con la seconda aliquota che scende dal 35% al 33%. Per i redditi fino a 33.000 euro, i contratti rinnovati dal 2024 al 2026 beneficeranno di un’imposizione agevolata del 5%, mentre per i premi di risultato e le partecipazioni agli utili aziendali fino a 5.000 euro l’imposta sostitutiva si riduce all’1%. Inoltre, la soglia esentasse dei buoni pasto sale a 10 euro.
Sul fronte previdenziale, non sarà più possibile anticipare il pensionamento di vecchiaia cumulando la rendita della previdenza complementare. Vengono inoltre ridotte le risorse per l’anticipo pensionistico destinato ai lavoratori precoci e usuranti, e non è prevista alcuna proroga per Opzione Donna. L’adeguamento all’inflazione riguarderà soltanto le pensioni più basse.
Le famiglie vedranno nuovi incentivi per l’istruzione e la cultura. Arriva il bonus libri per gli studenti delle superiori con ISEE fino a 30.000 euro, mentre chi sceglie scuole paritarie potrà beneficiare di un contributo fino a 1.500 euro a studente e dell’esenzione Imu. I neo-diplomati potranno inoltre accedere alla Carta Valore Cultura per acquistare materiali e prodotti legati al settore culturale.
Per i debiti con il fisco maturati tra il 2000 e il 2023, la nuova Rottamazione quinquies permette di estinguerli con pagamento rateale in 54 tranche bimestrali. Confermati i bonus edilizi, con il 50% di detrazione per la prima casa e il 36% per le altre. Sismabonus e bonus mobili rimangono validi fino a 5.000 euro. La cedolare secca sugli affitti brevi resta al 21% per il primo immobile, sale al 26% per il secondo e, dal terzo, scatta l’attività di impresa. Gli immobili condonati potranno beneficiare dei medesimi incentivi.
Le imprese continueranno a godere dell’iper-ammortamento fino al 30 settembre 2028, con maggiorazioni che variano in base all’importo investito. Previsti fondi per il credito d’imposta Transizione 5.0 e ZES, mentre la Nuova Sabatini è rifinanziata. Le agevolazioni per investimenti green, invece, vengono cancellate.
Banche e assicurazioni subiranno un aumento dell’Irap di due punti percentuali, con impatto stimato superiore al miliardo di euro. Le polizze Rc auto per infortuni al conducente subiranno un aumento dell’aliquota, mentre sarà richiesto un acconto sul contributo dell’anno precedente. A questi si aggiungono rincari sulle accise di carburanti e tabacchi, con un gettito totale di circa 765 milioni di euro. In sintesi, la manovra 2026 combina agevolazioni per lavoratori e famiglie con nuovi oneri fiscali per alcuni settori, delineando un quadro complesso di chi beneficia delle misure e chi dovrà affrontare maggiori spese.









