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Mammografia: cos’è e a cosa serve

Alcune patologie potenzialmente gravi possono essere scoperte tempestivamente grazie ad un’accurata attività di diagnostica preventiva, ossia ricorrendo ad appositi esami strumentali in grado di individuare per tempo eventuali anomalie. Tra questi vi è senza dubbio la mammografia: vediamo di seguito di cosa si tratta, quando è bene sottoporsi ad un esame di questo tipo e come si svolge in concreto.

Cos’è la mammografia e quando va fatta

La mammografia è un esame radiologico per mezzo del quale viene effettuato un esame del tessuto mammario, volto ad individuare la presenza di eventuali alterazioni di natura patologica. In base alla finalità specifica, è possibile distinguere tra mammografia clinica (o diagnostica) e di screening; nel primo caso si tratta di un esame individuale effettuato per identificare la natura benigna o maligna di un nodulo, oppure di una qualsiasi altra anomalia della mammella, rilevata da un medico specialista o dalla paziente stessa; nel secondo caso, si tratta di un monitoraggio di massa effettuato sulla popolazione sana per trovare il prima possibile anomalie che non si sono ancora manifestate. Per quanto riguarda le tempistiche, la mammografia non va effettuata soltanto quando vi siano anomalie di un qualche genere che vanno analizzate o monitorate; molte istituzioni, infatti, incentivano gli esami mammografici di screening a partire dal raggiungimento di un’età matura (di solito tra i 40 ed i 50 anni), superata la quale è bene sottoporsi (in maniera preventiva) con cadenza regolare a questo esame, per poter individuare in tempo possibili anomalie o escludere la presenza di noduli all’interno del tessuto mammario.

Dove e come sottoporsi all’esame

La mammografia è un esame che può essere effettuato sia da strutture pubbliche del Servizio Sanitario Nazionale sia da laboratori privati; nel primo caso, è necessario avere la prescrizione da parte del medico curante; in aggiunta, come riporta la sezione dedicata del sito ufficiale del Ministero della Salute, “il Servizio sanitario nazionale, oltre alle prestazioni diagnostiche attivamente offerte dalle Aziende sanitarie locali nell’ambito delle campagne di screening, garantisce l’esecuzione gratuita degli accertamenti per la diagnosi precoce di alcuni tumori”. La mammografia rientra tra gli esami strumentali che possono essere eseguiti in esenzione dal ticket “ogni due anni, a favore delle donne in età compresa tra 45 e 69 anni; qualora l’esame mammografico lo richieda, sono eseguite gratuitamente anche le prestazioni di secondo livello”. Qualora si decida, invece, di prenotare l’esame presso una struttura privata che offra tutti i servizi diagnostici affini, dalla visita senologica alla mammografia bilaterale. Strutture di questo tipo, come ad esempio Ionoforetica, consentono ai pazienti di prenotare il servizio online, tramite i propri portali di riferimento.

L’esame in sé non richiede alcun tipo di preparazione specifica, se non quella di evitare l’applicazione di deodoranti o polveri (come ad esempio il borotalco) che potrebbero alterare la qualità dell’immagine radiografica. Affinché il risultato dell’esame sia il più preciso possibile, è consigliabile effettuarlo durante la prima parte del ciclo mestruale, poiché coincide con il periodo in cui l’addensamento e la tensione della ghiandola mammaria sono inferiori (e si ha la certezza che la donna non sia incinta).

Dal punto di vista tecnico, l’esame prevede che la paziente si sottoponga ad una radiografia localizzata, che viene effettuata da un apparecchio diagnostico denominata “unità mammografica”, un apparecchio diagnostico che viene utilizzato esclusivamente per effettuare questo tipo di esame. L’unità è allestito su di una colonna verticale e include un tubo radiogeno (dal quale vengono emanati i raggi X per la radiografia); la parte da esaminare viene appoggiata su una base di supporto, al di sopra della quale si trova una paletta di plastica trasparente che serve a bloccare la zona che verrà esaminata.

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