Come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, una serata iniziata tra compagnia e sostanze stupefacenti si è trasformata in un episodio drammatico culminato con la morte di Vincenzo Mazza, 35 anni, originario di Angri.
Il giovane è deceduto venerdì sera all’interno dell’abitazione di un uomo con cui avrebbe trascorso le ultime ore, in un contesto che gli investigatori stanno ricostruendo passo dopo passo. Per il decesso è stato arrestato Luca Fedele, salernitano di 49 anni, già noto come ex pugile dilettante, accusato di omicidio preterintenzionale.
Luca Fedele litiga con l’amico in casa e gli sferra un pugno
Secondo la prima ricostruzione, la tragedia si è consumata al primo piano di un edificio situato in via Gabriele D’Annunzio, nella zona orientale della città. Ad allertare i soccorsi è stato lo stesso Fedele, che inizialmente ha riferito ai sanitari del 118 una versione confusa e contraddittoria, sostenendo di aver sorpreso un presunto ladro nel suo appartamento e di essere stato aggredito. Una dinamica che, nei minuti successivi, ha cominciato a mostrare evidenti incongruenze, tanto da spingere i carabinieri della Compagnia di Salerno — giunti su richiesta del personale sanitario — ad approfondire immediatamente la situazione.
All’interno dell’abitazione, i militari hanno notato elementi incompatibili con il racconto fornito dall’uomo, tra cui la presenza di cocaina e crack sistemate in modo tale da far pensare a un uso condiviso. Di fronte a questi riscontri, Fedele è stato accompagnato in caserma per essere ascoltato più a lungo. L’interrogatorio, durato ore, non avrebbe fornito un quadro lineare: l’indagato avrebbe fornito versioni differenti tra loro, lasciando spazio a dubbi sia sullo stato psicofisico sia sull’intenzione di depistare le indagini.
Le verifiche successive sembrano confermare che Mazza e Fedele avessero trascorso insieme l’intera serata, anche fuori dall’appartamento. Una discussione, forse favorita dall’alterazione di entrambi, avrebbe innesato la colluttazione culminata nella caduta fatale del 35enne, il quale avrebbe battuto violentemente la testa contro il pavimento. Gli inquirenti ritengono plausibile che il trauma sia stato provocato da un pugno che ha fatto perdere l’equilibrio alla vittima, anche se sarà l’autopsia — disposta dall’autorità giudiziaria — a chiarire con precisione le cause della morte.
Mazza, incensurato, risultava seguito da un centro di igiene mentale per problematiche psichiche. La salma resta a disposizione della magistratura, mentre l’appartamento è stato posto sotto sequestro per ulteriori accertamenti scientifici. Fedele, trasferito nel carcere di Fuorni, attende ora gli sviluppi dell’inchiesta, in un quadro che appare ancora in via di definizione.









