Cronaca Salerno, Salerno

Liste d’attesa al Ruggi: migliorano le urgenze, restano critiche le prestazioni programmate

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L'ospedale Ruggi d'Aragona
L'ospedale Ruggi d'Aragona

Ancora problemi con le liste di attesa: riduzione dei tempi al Ruggi per urgenze brevi e differite ma persistono rallentamenti nelle prestazioni programmate. Fondi statali in arrivo per migliorare l’accesso ai servizi sanitari. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Liste d’attesa al Ruggi: migliorano le urgenze, ma per le prestazioni programmate la strada è ancora lunga

Le liste d’attesa dell’Azienda ospedaliera universitaria Ruggi mostrano un alleggerimento per le prestazioni classificate come urgenza breve e urgenza differita. Rimangono però criticità significative nelle prestazioni programmate, che dovrebbero essere garantite entro 120 giorni. In questa categoria, i tempi restano ancora molto superiori agli standard: per una prima visita oculistica servono circa sette mesi, mentre per esami come la rettosigmoidoscopia o l’elettromiografia si sfiora l’anno di attesa.

Il tempo necessario per accedere a ciascuna prestazione dipende dal codice di priorità che il medico è tenuto a indicare sulla ricetta elettronica. La classe assegnata si basa su elementi clinici come stato di salute generale e possibili complicanze, e determina la rapidità con cui il paziente deve essere preso in carico.

Le classi di priorità

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Le categorie utilizzate per il monitoraggio dei tempi di attesa sono tre:

  • Codice B – Urgenza breve: prestazioni da garantire entro 10 giorni, sia per visite specialistiche che per esami strumentali.

  • Codice D – Urgenza differita: tempi massimi di 30 giorni per le visite e 60 per le indagini diagnostiche.

  • Programmata: interventi da completare entro 120 giorni.

Questi tempi valgono esclusivamente per le prime visite e non per i controlli successivi. Inoltre, l’erogazione è assicurata, ma senza possibilità di scegliere né sede né specialista: al paziente viene proposta la prima disponibilità all’interno dei presidi dell’azienda.

Dall’ospedale sottolineano che i miglioramenti registrati derivano da un lavoro coordinato tra personale sanitario e amministrativo. Tra le azioni intraprese figurano: ampliamento delle agende, estensione degli orari di diversi ambulatori, migliore gestione dei flussi informativi e utilizzo più efficiente degli strumenti digitali regionali. Un percorso che, spiegano, mira a garantire prestazioni più chiare, accessibili e in linea con le direttive nazionali e regionali.

Dove si registrano ancora problemi

Le urgenze brevi presentano alcune difficoltà residue, in particolare per risonanze magnetiche, visite dermatologiche, neurologiche e oculistiche, con tempi variabili tra tre giorni e un mese. Nella categoria dell’urgenza differita l’unica criticità riguarda la prima visita urologica, che può richiedere fino a quattro mesi. Sul fronte delle prestazioni programmate, nonostante lievi segnali di miglioramento, restano i tempi più pesanti: sette mesi per una visita oculistica, sei mesi per una colonscopia, oltre 300 giorni per rettosigmoidoscopia ed elettromiografia.

Le risorse in arrivo

La Conferenza Stato-Regioni ha dato via libera al decreto che chiarisce criteri e procedure per il riparto di 28,85 milioni di euro destinati alla riduzione delle liste d’attesa, di cui 27,4 milioni finanziati dallo Stato. Le Regioni avranno 30 giorni di tempo per presentare i progetti operativi. Alla Campania spettano circa 2 milioni di euro, fondi che serviranno agli adeguamenti tecnici e all’integrazione quotidiana dei dati del CUP regionale con la piattaforma nazionale delle liste d’attesa di Arenas. L’obiettivo è garantire interoperabilità tra sistemi regionali e nazionali, migliorare l’efficienza e completare gli investimenti tecnologici necessari per una gestione più fluida del percorso assistenziale.

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