Economia

Turismo, le mance diventano ufficiali: flat tax al 5% anche per i lavoratori stagionali

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Foto di repertorio
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Le mance diventano ufficiali: l’Agenzia delle Entrate chiarisce che la flat tax al cinque percento è prevista anche per i lavoratori stagionali. Aumenta il guadagno medio grazie ai pagamenti digitali.

Turismo, flat tax al 5% anche per i lavoratori stagionali

Una svolta fiscale per migliaia di lavoratori stagionali nel turismo: le mance saranno tassate al 5% anche per i dipendenti in somministrazione, spesso impiegati temporaneamente in hotel, bar e ristoranti. A chiarirlo è stata l’Agenzia delle Entrate, su sollecitazione del Ministero del Turismo, aprendo così la strada a un’applicazione più estesa della flat tax introdotta con la Legge di Bilancio 2023.

Fino ad oggi, le incertezze normative avevano frenato l’applicazione dell’agevolazione fiscale a una larga fetta di lavoratori non direttamente assunti dalle strutture. Ora, invece, il Fisco ha stabilito che tutti i lavoratori dipendenti, anche se somministrati da agenzie esterne, possono beneficiare della tassazione ridotta, purché le mance siano tracciate – ad esempio tramite pagamenti con Pos – o correttamente dichiarate in busta paga.

Le novità in sintesi

Le mance digitali, considerate erogazioni liberali, sono trattate fiscalmente come redditi da lavoro dipendente e, se restano entro il limite del 30% del reddito annuo, sono tassate solo al 5%, contro il normale scaglione Irpef che può arrivare fino al 43%.

Secondo Federalberghi, il chiarimento ha risolto un problema ricorrente: “Chi era assunto da agenzie esterne non sapeva come gestire le mance – spiega il direttore generale Alessandro Nucara –. Ora si elimina questa disparità e si allarga la platea dei beneficiari”.

Il nuovo regime si traduce anche in un guadagno extra per molti lavoratori. In media, secondo stime Caf-Acli, ogni addetto ha ricevuto circa 943 euro annui nel 2024. Un dato che, alla luce della novità normativa e del crescente uso dei pagamenti elettronici, potrebbe superare i 1.000 euro nel 2025, soprattutto nelle strutture ricettive di fascia alta.

Pos e pagamenti tracciati: la sfida tecnologica

Il sistema per gestire correttamente le mance è già disponibile sull’83% dei Pos in circolazione, secondo dati Fipe-Confcommercio, ma solo l’1% dei dispositivi attiva effettivamente la funzione. Una questione che, più che di malafede, è spesso legata a scarsa informazione o resistenza al cambiamento, con effetti negativi sulla trasparenza e sulla possibilità per i clienti di lasciare una mancia se non hanno contanti. “Il turista è disposto a riconoscere un servizio di qualità – spiegano le associazioni di categoria –. Ma va messo in condizione di farlo anche con una carta di credito”.

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