Cronaca

Karine Cogliati trovata morta in un bosco a Carate Brianza: il suo amico (arrestato mentre cercava di fuggire in Austria) ha confessato: “Ero con lei quella notte”

Karine Cogliati
Karine Cogliati
Karine Cogliati

Karine Cogliati è stata trovata morta in un bosco, con mani e piedi legati: il suo amico è stato arrestato mentre cercava di fuggire in Austria e ha confessato: «Ero con lei quella notte». L’autopsia ha escluso segni di violenza sul corpo della ragazza di 26 anni, suggerendo che il decesso possa essere stato causato da un malore, seguito dalla decisione di abbandonare il corpo nel bosco.

Karine Cogliati trovata morta in Brianza: la confessione

Il 46enne brianzolo, denunciato per occultamento di cadavere, avrebbe trascorso la notte con Karine, assumendo sostanze stupefacenti. Il corpo della giovane, originaria del Brasile, è stato rinvenuto legato con una felpa e rannicchiato nei boschi di Carate Brianza la settimana scorsa. La procura di Monza ha accusato l’uomo di omicidio come conseguenza di un altro reato, sostenendo che la morte della donna sarebbe stata il risultato non intenzionale di un atto criminoso.

I risultati dell’autopsia

Secondo quanto dichiarato dal 46enne agli investigatori, dopo essere stato fermato mentre si dirigeva in auto verso il Trentino, probabilmente con l’intenzione di fuggire in Austria, Karine Cogliati avrebbe accusato un malore, forse a causa di un’overdose. Quando si è reso conto che la ragazza era ormai deceduta, l’uomo – che aveva assunto sostanze stupefacenti insieme a lei, la cui natura deve ancora essere determinata tramite esami tossicologici – ha deciso di abbandonare il corpo nei boschi per liberarsene. I primi risultati dell’autopsia sembrano confermare la versione fornita dall’uomo. Infatti, non sono stati riscontrati segni di violenza sul corpo della giovane, e l’esame autoptico non ha fornito «alcun dato utile». Pertanto, la posizione della procura riguardo alle cause accidentali del decesso rimane invariata.

Monza di Brianza

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