Instagram blocca la piattaforma dedicata agli under 13, Instagram Kids. Il progetto destinato ai bambini minori di 13 anni, che aveva sollevato diverse polemiche da parte di esperti e associazioni, è stato sospeso. Ad annunciarlo è Adam Mosseri, responsabile della piattaforma social, che ha precisato che la pausa servirà a “lavorare con genitori, esperti, responsabili politici e regolatori, per ascoltare le loro preoccupazioni e dimostrare così il valore e l’importanza di questo progetto“.
Instagram Kids bloccato: si ferma il progetto sulla piattaforma destinata ai minori
L’annuncio arriva in coda alla bufera sollevata lo scorso 14 settembre dal Wall Street Journal, che ha accusato Facebook Inc di essere già a conoscenza dei problemi di salute mentale che un uso eccessivo di Instagram avrebbe provocato negli adolescenti, specie nelle ragazze, così come emerso da una ricerca interna. Pronta la risposta di Pratiti Raychoudhury, Capo della Sezione di Ricerca di Facebook, che incolpa il Journal di faziosità, sottolineando come i soggetti fossero chiamati ad esprimersi su 12 problematiche relative al benessere personale e che solo quella relativa alla percezione del proprio corpo avrebbe dato risultati negativi.
L’azienda ha subito annunciato una stretta sugli strumenti di controllo genitoriale, tra cui la scelta di rendere l’account privato come impostazione predefinita per i più giovani o l’utilizzo dell’Intelligenza artificiale per stimare l’età delle persone iscritte.
Il confronto con TikTok e YouTube
Mosseri ha inoltre sottolineato come sia TikTok che YouTube abbiano già una versione delle loro app pensata appositamente per i minori. Il parallelismo con TikTok non è casuale, dato che oggi è una delle piattaforme più popolari tra i giovanissimi (ha da poco superato il miliardo di utenti), ma è altrettanto vero che il Garante per la privacy lo scorso maggio ha vietato l’accesso al social network cinese a tutti gli under 13, considerati incapaci di gestirlo.
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La questione dei minori
E il nocciolo della controversia è lo stesso anche per Instagram, da sempre vietato ai minori di 13 anni: crearne una versione moderata potrebbe sembrare ai meno smaliziati un tentativo da parte dell’azienda di Menlo Park di attrarre e legittimare utenti che per legge non potrebbero interagirvi. Mosseri contrattacca anche su questo punto, precisando che sarebbe meglio per i genitori avere tra le mani una versione di Instagram progettata per i loro figli piuttosto che fare affidamento sulla capacità di un algoritmo di verificare l’età degli iscritti.