Cronaca Salerno, Salerno

Influencer ricattato online: 34enne di Pagani a giudizio, fascicolo trasferito a Salerno

Palazzo di giustizia
immagine di repertorio
Palazzo di giustizia

Un 34enne di Pagani rischia il processo per aver ricattato online l’influencer “Il Pengwin”. Competenza territoriale spostata dalla Procura di Roma a quella di Salerno. Dovrà rispondere di estorsione, truffa e accesso abusivo a sistemi informatici. Lo riporta Il Mattino.

Influencer ricattato online: 34enne di Pagani a processo

Il procedimento passa a Salerno. È quanto deciso dal Giudice per le Indagini Preliminari di Roma, che ha accolto l’eccezione sollevata dalla difesa di M.A., 34 anni, originario di Pagani, accusato di aver ricattato e truffato il noto influencer di scommesse sportive Kristian Tumidajevicz, conosciuto sui social con il nome “Il Pengwin”.

Le accuse

Le accuse, partite da una denuncia presentata alla polizia postale da Tumidajevicz, comprendono tentata estorsione, tentata truffa, furto d’identità e accesso illecito a sistemi informatici. Le indagini, avviate tra il 2021 e il 2023, hanno rivelato come M.A. sia riuscito a violare l’account di posta elettronica dell’influencer, sottraendo dati personali e familiari per fini estorsivi. In seguito, il 34enne avrebbe tentato di emettere false fatture, intestate alla società della vittima e indirizzate a Lottomatica, nel tentativo di incassare una somma pari a 60mila euro. Il tentativo fu sventato grazie alla pronta segnalazione dell’influencer alla società coinvolta.

Gli accertamenti hanno localizzato le attività informatiche nella residenza dell’imputato, a Pagani, motivo che ha determinato lo spostamento della competenza territoriale alla Procura di Salerno. In base agli esiti delle indagini, M.A. avrebbe anche sottratto circa 8000 euro dai conti gioco online intestati alla vittima, fondi poi spostati tramite ricariche, prelievi e pagamenti presso attività commerciali del territorio salernitano.

L’ultima fase della vicenda

L’ultima fase della vicenda ha visto il 34enne minacciare la vittima con la pubblicazione online di dati personali, tra cui il numero di telefono e le immagini del padre, su un sito per escort. In cambio, avrebbe preteso 10mila euro in Bitcoin. I messaggi minatori sono stati documentati dagli investigatori della polizia postale, rafforzando il quadro accusatorio nei confronti dell’indagato, già noto per reati simili in ambito informatico.

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