Il sindaco di Capaccio Paestum Gaetano Paolino ha chiesto al responsabile dell’Ufficio Personale della Polizia Municipale di assegnare nuovi incarichi agli agenti indagati nell’ambito dell’inchiesta sulle multe annullate in città.
Intanto prosegue l’inchiesta condotta dalla Guardia di Finanza del Gruppo di Eboli su delega della Procura della Repubblica di Salerno. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, agli indagati viene contestato il reato di falsità materiale commessa dal pubblico ufficiale in atti pubblici, aggravata e in concorso
Inchiesta multe annullate a Capaccio Paestum: nuovi incarichi per gli agenti indagati
Alla luce degli sviluppi, il sindaco Gaetano Paolino ha chiesto al responsabile dell’Ufficio Personale della Polizia Municipale di adottare provvedimenti cautelativi nei confronti degli agenti coinvolti. Pur ribadendo il principio di presunzione d’innocenza, il primo cittadino ha sottolineato la necessità di tutelare sia i dipendenti interessati, sia l’immagine del Corpo di Polizia Municipale agli occhi della comunità.
Il provvedimento riguarda tre figure in particolare: l’ex comandante Sofia Strafella, il vigile urbano Giovanni D’Angelo e l’impiegato dell’ufficio verbali Giovanni Matonte. A partire da subito, a ciascuno di loro sono state assegnate mansioni diverse ma equivalenti rispetto agli attuali inquadramenti contrattuali, come già accaduto in passato in situazioni analoghe. Il provvedimento non include il dipendente Andrea Marciano, attualmente trasferito e in servizio presso la città di Parma.
I dettagli dell’inchiesta
L’inchiesta rappresenta un filone collegato al procedimento principale avviato nel maggio 2025, che già coinvolgeva l’ex comandante della municipale Sofia Strafella, l’impiegato dell’ufficio verbali Giovanni Matonte e il vigile urbano Andrea Marciano. In quel caso, oltre alle ipotesi di falsità ideologica e materiale, la procura aveva contestato anche frode e accesso abusivo a sistema informatico.
Al centro delle indagini ora ci sono 19 verbali, emessi tra il 2019 e il 2022, con importi variabili tra i 58 e i 183 euro. Per la procura, gli annullamenti sarebbero stati disposti in maniera illegittima, nonostante la presenza di fotogrammi che documentavano chiaramente le infrazioni. Un meccanismo che, secondo gli investigatori, avrebbe comportato un danno diretto alle casse comunali, private di entrate certe derivanti dalle multe.
Le accuse
Le ipotesi di reato contestate, a vario titolo, sono falsità ideologica e materiale commessa da pubblico ufficiale, frode e accesso abusivo al sistema informatico. L’indagine, già avviata nei mesi scorsi, si sarebbe ora ampliata fino a interessare anche alcuni ex amministratori locali.