Una serata estiva, il cancello che si apre nuovamente e una folla di cittadini ad accogliere il ritorno di uno dei luoghi simbolo della storia e dell’identità di Salerno. Il Giardino della Minerva ha ufficialmente riaperto le sue porte dopo un intervento di restauro e ampliamento, ritrovando il suo antico splendore e offrendo nuove suggestioni grazie all’illuminazione completamente rinnovata come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Salerno, grande successo per la riapertura del Giardino della Minerva
Dalle 18 alle 21 della serata inaugurale, l’ingresso è stato gratuito: un’occasione che ha richiamato migliaia di persone, in gran parte salernitani, desiderosi di riscoprire il patrimonio botanico e culturale custodito all’interno del giardino storico. Il flusso costante di visitatori ha interessato anche le vie d’accesso, da via Trotula de Ruggiero a via Tasso, dimostrando il forte legame tra la città e il sito che rappresenta il fulcro della tradizione medico-scientifica salernitana.
«È stato come assistere a un abbraccio collettivo – ha commentato Ermanno Guerra, presidente della Fondazione Scuola Medica Salernitana –. Vedere un’affluenza così massiccia ci conferma quanto il Giardino sia parte integrante dell’identità cittadina. Anche gli altri due musei gestiti dalla Fondazione, il Museo Papi e il Museo Virtuale della Scuola Medica, hanno registrato presenze superiori alla media».
Da ieri è attivo il biglietto unico del costo di 6 euro, valido anche in giorni separati, che consente l’accesso ai tre siti. Una scelta, secondo Guerra, che si inserisce nella strategia di un “minisistema culturale” capace di adattarsi in maniera flessibile alle esigenze turistiche, come gli arrivi delle navi da crociera o le richieste straordinarie.
Grande soddisfazione anche da parte di Luciano Mauro, direttore del Giardino della Minerva, che ha sottolineato la forte componente emozionale della riapertura. «Tutti i visitatori – ha spiegato – hanno mostrato entusiasmo e orgoglio. La nuova illuminazione ha emozionato molti. Penso che dovremo programmare aperture prolungate nei fine settimana. Questo luogo, come il Duomo, è un punto di riferimento identitario per i salernitani».
Il Giardino della Minerva ospita una delle collezioni più ricche in Italia di piante officinali, con esemplari rari e storicamente legati alla Scuola Medica Salernitana. Ogni specie è accompagnata da cartellini con Qr code che rimandano a schede descrittive e storiche sul loro utilizzo terapeutico. Tra gli esemplari più significativi, spicca la Dracaena Cinnabari, pianta quasi estinta originaria dell’isola di Socotra, conosciuta per la resina rossa denominata “sangue di drago”, utilizzata anticamente anche da Stradivari nella lavorazione dei violini.
Altro elemento di grande valore è il Platano Orientale proveniente da Kos, l’isola greca legata a Ippocrate. «Nel 2017 – ha raccontato Mauro – ottenemmo il permesso per trasferire a Salerno due polloni del platano sotto il quale si racconta che Ippocrate tenesse le sue lezioni. Oggi quella pianta, cresciuta qui, rappresenta simbolicamente il legame profondo tra la nostra città e le origini della medicina occidentale».