Cronaca Salerno, Senza categoria

Il commercio nel Cilento tra nuove geografie dei consumi e attrattori territoriali

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Negli ultimi anni il commercio nel Cilento sta vivendo una trasformazione profonda e strutturale, che va ben oltre il semplice ampliamento dell’offerta. A cambiare, in modo sempre più evidente, sono le abitudini dei consumatori, il rapporto con il tempo, la modalità di fruizione degli spazi commerciali e la geografia stessa degli acquisti. Un cambiamento che oggi può essere letto con chiarezza osservando i flussi di traffico, i tempi di percorrenza e le scelte di consumo delle famiglie cilentane, sempre più orientate a razionalizzare e concentrare l’esperienza dello shopping.

Il commercio nel Cilento tra nuove geografie dei consumi e attrattori territoriali

Le lunghe code registrate nei giorni recenti per raggiungere l’area commerciale di Mattine, ad Agropoli, non sono un episodio isolato, né un’anomalia contingente. Rappresentano piuttosto un segnale economico e sociale: i consumatori scelgono di accorpare le ore dedicate agli acquisti in luoghi capaci di offrire grandi superfici commerciali, parcheggi adeguati, servizi accessori e un mix merceologico completo, in grado di rispondere a esigenze diverse in un’unica uscita.

Il parco commerciale di Mattine ha così ridefinito le dinamiche di consumo non solo del bacino dell’Alto Cilento, ma di un’area molto più ampia che coinvolge numerosi comuni del territorio. Il bacino residente stabile gravitante sull’asse Agropoli–Mattine supera oggi le 70.000 unità, ma nei periodi di maggiore afflusso – fine settimana, festività, stagione estiva – le presenze possono raggiungere e superare le 180.000–200.000 persone. Numeri che spiegano la forza attrattiva di questo polo e la crescente attenzione delle grandi insegne nazionali.

In questo scenario, Agropoli assume un ruolo sempre più centrale di cerniera territoriale. La città si configura come snodo naturale tra i grandi outlet e centri commerciali a sud di Salerno e l’intero territorio cilentano. Le aperture di grandi marchi avvenute negli ultimi anni hanno consolidato questa funzione, trasformando Agropoli in una piattaforma commerciale urbana capace di servire un bacino che va ben oltre i confini comunali.

L’impatto di questa evoluzione non si esaurisce tuttavia nelle grandi superfici. L’osservazione dei flussi di traffico urbano nei giorni di shopping intenso mostra come una parte significativa dei consumatori diretti verso Mattine scelga poi di entrare in città, di sostare, di vivere il centro urbano. Ne derivano ricadute positive indirette per il commercio di prossimità, la ristorazione e i servizi, confermando il ruolo di Agropoli come ponte tra il grande commercio organizzato e il tessuto urbano tradizionale.

Un fattore determinante di questa trasformazione è rappresentato dalla superstrada Cilentana, che ha ridotto in modo significativo i tempi di collegamento tra il basso Cilento e i nuovi attrattori commerciali dell’area nord. Oggi vaste porzioni del territorio possono raggiungere Agropoli e Mattine in 30–40 minuti, una soglia temporale che coincide con il limite entro cui un polo commerciale diventa realmente competitivo.

Alla luce delle nuove aperture previste nei prossimi anni e dell’interesse crescente manifestato da grandi marchi nazionali e internazionali, questa traiettoria appare destinata a consolidarsi. Il commercio cilentano si sta muovendo verso un modello in cui grandi parchi commerciali e città-polo non si contrappongono, ma convivono e si integrano, ridisegnando flussi, comportamenti e gerarchie territoriali.

Comprendere e governare questa trasformazione rappresenta oggi una delle sfide più rilevanti per amministrazioni, operatori economici e pianificatori territoriali. Una sfida che impone una visione nuova del commercio: non più solo locale, ma interconnesso, territoriale e autenticamente sovracomunale.

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