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Guerriglia urbana a Nocera: depositate le motivazioni della sentenza per gli scontri del 2013, dodici ultras condannati

Guerriglia urbana a Nocera: depositate le motivazioni della sentenza per gli scontri del 2013, dodici ultras condannati
Gli scontri

Una violenza diffusa, incontrollata, capace di mettere in pericolo cittadini, forze dell’ordine e beni pubblici. Così il Tribunale di Nocera Inferiore ha definito gli episodi avvenuti il 30 agosto 2013, in occasione degli scontri tra ultras della Nocerina e tifosi del Perugia, che trasformarono via Pucci in un vero campo di battaglia. Nelle motivazioni depositate dai giudici del II Collegio si parla di una “pluralità di atti di violenza indiscriminata”, caratterizzata da un’aggressività prolungata e da un’escalation di danni e ferimenti come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Guerriglia urbana a Nocera: depositate le motivazioni della sentenza

Le dodici condanne, pronunciate lo scorso luglio, riguardano altrettanti tifosi nocerini ritenuti responsabili di devastazione e resistenza a pubblico ufficiale. Ciascuno di loro è stato condannato a cinque anni di reclusione per la partecipazione attiva a quegli scontri che, secondo la sentenza, andarono ben oltre il semplice tifo acceso. “Il lancio continuativo di oggetti, l’aggressione reiterata alle forze dell’ordine, la vandalizzazione dei pullman dei tifosi avversari e l’asportazione dei cordoli in muratura di piazza De Santis” – si legge nel dispositivo – costituirono un attacco coordinato e violento contro persone e cose.

La ricostruzione del Tribunale ripercorre con precisione i momenti della tensione. Intorno alle 20.25, un gruppo di ultras, con il volto coperto, iniziò a lanciare pietre, bastoni e bottiglie verso i sostenitori perugini, che si trovavano all’interno di due pullman diretti allo stadio San Francesco. Le forze dell’ordine, schierate per evitare il contatto tra le due tifoserie, furono travolte da una sassaiola che durò circa mezz’ora. Diversi agenti rimasero feriti, così come alcuni presenti nella zona.

Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza e dai dispositivi delle forze dell’ordine hanno permesso di identificare i responsabili. Secondo i giudici, non è possibile distinguere le singole condotte, perché “tutte le azioni si concatenano fino a generare un unico evento complessivo”, caratterizzato da un “concreto pericolo per la sicurezza e l’ordine pubblico”.

La sentenza sottolinea anche l’entità dei danni: pullman distrutti, arredi urbani devastati, un’auto della polizia gravemente danneggiata e la paura diffusa tra i cittadini che, a quell’ora, affollavano le strade attorno allo stadio.

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