La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, la figlia e il genero di Giuseppe Pedrazzi, il 77enne trovato morto in un pozzo a Toano nel maggio scorso, tornano in carcere. La decisione dei giudici è arrivata nella giornata odierna, 14 dicembre.
Giuseppe Pedrazzi trovato morto in un pozzo, figlia e genero in carcere
La Corte di Cassazione ha rigettato il ricorso, la figlia e il genero di Giuseppe Pedrazzi, il 77enne trovato morto in un pozzo a Toano nel maggio scorso, tornano in carcere. La decisione dei giudici è arrivata nella giornata odierna, 14 dicembre.
L’anziano fu trovato senza vita sul fondo di un pozzo nel giardino di casa, profondo 8 metri e coperto da una lastra di pietra pesante 120 chili.
La decisione dei giudici
La decisione dei giudici arriva al culmine di una battaglia legale durata mesi. I due erano stati arrestati pochi giorni dopo il macabro rinveniment insieme alla moglie della vittima, Marta Ghilardini. Tutti e tre in seguito era stati scarcerati dal gip per l’ipotesi di sequestro di persona, disponendo l’obbligo di firma e di dimora per soppressione di cadavere e truffa: avevano intascato la pensione dell’anziano morto. La Procura li aveva accusati dell’omicidio ma senza chiedere misure cautelari.
Il pm aveva impugnato la decisione del gip rivolgendosi al Riesame chiedendo il carcere per tutti e tre. I giudici ne aveva accolto la richiesta solo in parte e per i coniugi, a luglio, si erano di nuovo aperte le porte del carcere con l’accusa di sequestro, truffa e soppressione di cadavere.
L’avvocato dei due ha richiesto poi il ricorso contro la misura cautela imposta sostenendo che i due “non si configurano né il reato di omicidio né il sequestro di persona, dal momento che le condizioni di salute dell’anziano erano molto gravi”.