Cronaca Avellino

Gesù è una bambina nel presepe di don Vitaliano Della Sala ad Avellino: “Dio si incarna anche nelle donne”

Gesù bambina presepe
Il presepe
Gesù bambina presepe

Presepe “rivoluzionario” in provincia di Avellino dove quest’anno nella parrocchia di don Vitaliano Della Sala, a Mercogliano, nascerà una Gesù bambina. Una scelta destinata a far discutere.

Gesù è una bambina nel presepe di don Vitaliano Della Sala ad Avellino

«Gesù Bambin@ – spiega il parroco noto per le sue posizioni no global – perché oggi si incarnerebbe nella bambine e nei bambini senza casa, senza terra, senza pace e senza domani della Palestina e di Gaza, dell’Ucraina e del Sud Sudan».

La statuina intende essere anche un richiamo «per indicare, anche ai teologi per i quali solo i maschi possono essere chiamati al presbiterato, la strada che non discrimini più le donne che chiedono di poter essere preti».

Il messaggio di don Vitaliano Della Sala

«CARO GESU’ BAMBIN@ […] Anche quest’anno, nella mia parrocchia, ci stiamo preparando alla Tua venuta: l’albero è pronto, così le luci per le strade, i regali da scambiarsi; il presepe sta prendendo forma. Ho tirato fuori l’antica e polverosa statuina di cartapesta che Ti rappresenta e che la notte di Natale riceve il tradizionale bacio dei fedeli. Ti raffigura roseo, biondo, con gli occhi azzurri, ben nutrito e con la camicina di trine.» ha scritto don Vitaliano Della Sala sul suo profilo social

«Non Ti dispiacere se non mi dice niente: questa statuina poco Ti rassomiglia e Tu lo sai. Anche quest’anno mi sono chiesto: oggi come nascerebbe Gesù, dove e in quale situazione si incarnerebbe?  E ho pensato a come sarebbero andate le cose se fossi nato “Bambina”!» ha spiegato ancora.

Don Vitaliano Della Sala ha aggiunto poi: «Ti ringrazio per avermi tolto dall’imbarazzo di immaginarti presente in una statua di cartapesta e ti ringrazio perché sei bambina e bambino di carne, perché sei i bambini e le bambine della Palestina e della Striscia di Gaza, dell’Ucraina e del Sud Sudan e sei tutti gli ultimi e diseredati della terra: sei senza casa, senza terra, senza lavoro, senza alimenti, senza salute, senza educazione, senza libertà, senza giustizia, senza indipendenza, senza democrazia, senza pace, senza patria, senza domani; sei il barbone, il drogato, l’extracomunitario, il diversamente abile, il malato di mente

«Quest’anno nasci anche donna, come quelle maltrattate, vendute, violentate.
Ti incarni donna per indicare – a quei teologi che ancora dicono che siccome sei nato maschio, solo i maschi possono sentirsi chiamati al presbiterato – la strada che non discrimini più le donne che chiedono di poter essere preti; diventi uno di noi, un essere umano che, come Te, Maria e Giuseppe, non trovano posto nell’alloggio che è il nostro Paese, l’Italia, e si arrangiano in una roulotte, mangiatoia del terzo millennio; nasci profugo come Te con Maria e Giuseppe, che foste migranti in Egitto.» ha spiegato.

«Prepariamoci ad adorarlo, a cadere in ginocchio, sconvolti, davanti al nostro Dio che quest’anno si incarna anche nelle donne. Come 2000 anni fa, Dio irrompe nel nostro oggi attraverso la semplicità del Presepe: di quella semplicità che cambia la Storia e la Chiesa, e fa progredire tutta l’umanità.» ha concluso.

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