Il maresciallo Germano Mancini non è morto di vaiolo delle scimmie: “È morto di broncopolmonite”
Il maresciallo Germano Mancini, secondo le carte sanitarie trasmesse dall’autorità di Cuba, non è morto di vaiolo delle scimmie, ma di broncopolmonite. Sul referto si legge: “Broncopolmonite da germe sconosciuto e danni multipli agli organi“. È quanto scrive il medico legale cubano che ha eseguito l’autopsia sul corpo del comandante della caserma dei carabinieri di Scorzè.
Mancini era arrivato a Cuba la sera di Ferragosto e iniziò a non sentirsi molto bene fin dal giorno seguente. Le sue condizioni sono poi peggiorate molto velocemente, tanto che il 18 agosto il cinquantenne viene ricoverato in Rianimazione, per poi finire in coma e morire il 21 agosto. Il Ministero delle autorità sanitarie caraibiche avvisò la Farnesina del decesso del “turista italiano” ordinando un’indagine epidemiologica per capire l’origine del contagio o se il militare fosse già contagiato prima del suo arrivo nell’isola.
Il luogotenente abitava a Noale ma era particolarmente legato a Scorzé, dove ha prestato servizio per oltre 17 anni, tanto che la famiglia ha espresso la volontà di tumulare la salma proprio nel cimitero di Scorzè, paese nel quale è nata la moglie. Per i funerali, però, bisognerà aspettare che venga eseguita la nuova autopsia, alla quale i familiari del defunto parteciperanno sicuramente attraverso un medico legale di propria fiducia.