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Gambizzato e trovato con 3,5 chili di hashish: la Procura impugna il divieto di dimora e chiede il carcere

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Immagine di repertorio

La Procura di Crotone ha impugnato l’ordinanza con cui il Gip aveva disposto il divieto di dimora, chiedendo una misura più severa per il 34enne originario di Sarno trovato in possesso di tre chili e mezzo di hashish subito dopo essere stato ferito a colpi d’arma da fuoco. La vicenda approda ora al Tribunale del riesame di Catanzaro, chiamato a valutare se confermare la misura già applicata o accogliere la richiesta dell’organo inquirente, che ritiene necessario il carcere alla luce della gravità degli elementi raccolti come riportato da SalernoToday.

Gambizzato e trovato con 3,5 chili di hashish

L’episodio risale a qualche settimana fa, quando il giovane venne soccorso in una strada periferica di Crotone dopo essere stato raggiunto da un colpo di arma da fuoco alla gamba. Secondo la ricostruzione effettuata dagli investigatori, il 34enne avrebbe incontrato una o forse due persone poco prima dell’agguato. Al momento dell’arrivo delle forze dell’ordine, il ferito era accanto alla propria vettura, all’interno della quale gli agenti rinvennero tre chili e mezzo di hashish confezionato in panetti. Un quantitativo tale da far ipotizzare un coinvolgimento in un’attività di approvvigionamento o smistamento, ipotesi che ha orientato le prime conclusioni investigative.

Il Gip, pur convalidando l’arresto, aveva ritenuto sufficiente l’applicazione del divieto di dimora a Crotone, misura che avrebbe impedito all’indagato di permanere nel territorio dove si era verificato il fatto. La Procura, però, sostiene che tale provvedimento non garantisca un livello di tutela adeguato, tenendo conto dell’ingente quantità di droga trovata e delle dinamiche considerate indicativa di un quadro delittuoso di più ampia portata. Secondo gli inquirenti, il rischio di reiterazione sarebbe elevato e il carcere rappresenterebbe la misura più idonea.

Il Tribunale del riesame dovrà quindi esaminare gli atti, analizzare la gravità indiziaria e valutare l’adeguatezza della misura finora adottata. Resta aperta anche la pista relativa al movente dell’agguato: gli autori del ferimento non sono stati identificati e le indagini proseguono per chiarire se il colpo esploso sia collegato al traffico di stupefacenti emerso con il ritrovamento dell’hashish. Il caso, per le sue dinamiche e per il quantitativo di droga sequestrato, mantiene alto l’interesse investigativo e resta sotto la lente degli inquirenti in attesa della decisione del Riesame.

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