La Corte di Cassazione ha messo la parola fine al procedimento a carico di una donna di 54 anni residente a Salerno, accusata di furto aggravato di energia elettrica. I giudici supremi hanno dichiarato inammissibile il ricorso della Procura Generale contro la decisione del Tribunale di Salerno del 19 febbraio 2025, che aveva disposto il non luogo a procedere per mancanza della querela della parte offesa.
Furto di energia elettrica, assoluzione definitiva per 54enne sa
La Procura aveva sostenuto che il furto fosse aggravato dall’uso dell’energia sottratta a fini di pubblico servizio, circostanza che avrebbe reso il reato procedibile d’ufficio. La Cassazione, tuttavia, ha rilevato un vizio formale: nell’atto d’accusa originale l’aggravante non era mai stata contestata in modo chiaro e univoco. Non essendo stata formalmente indicata all’inizio del procedimento, non poteva essere utilizzata per sostenere l’appello.
Con questa decisione, i giudici hanno confermato l’assoluzione della donna, chiudendo definitivamente una vicenda giudiziaria iniziata diversi anni fa e sottolineando l’importanza della corretta formulazione degli atti d’accusa nella giustizia penale.









