Francia, rischia di essere abbattuto Curtis, lo staffordshire terrier americano accusato di aver sbranato la sua padrona incinta di sei mesi Elisa Pilarski il 16 novembre 2019. Elisa è morta in seguito all’emorragia e alle gravi lesioni riportate durante una passeggiata nei boschi di Retz a 80 km da Parigi. Per il compagno Christophe Ellul “Curtis va salvato perché non è stato lui ad aggredirla“.
Elisa Pilarski, sbranata dai cani in Francia
Si sono rivelati letali i morsi alla testa, al torso e agli arti superiori e inferiori. Poco prima aveva telefonato al fidanzato per dirgli che non si sentiva al sicuro, ma quando l’uomo è arrivato in suo soccorso era ormai troppo tardi. Accanto al corpo di Elisa c’era il suo cane Curtis.
Cani da caccia
La colpa è ricaduta inizialmente sui cani da caccia nelle vicinanze, ma i cacciatori hanno dimostrato che la battuta non era ancora cominciata quando la donna è stata attaccata. A quel punto Curtis sembrava essere il responsabile.
L’animale è stato rinchiuso in un canile di Beauvais, ma Christophe Ellul è riuscito a farlo trasferire.
L’avvocato di famiglia
“La lobby della caccia vuole dipingerlo come una belva cattiva, troppo facile – ha dichiarato l’avvocato della famiglia – I graffi sulla testa dell’animale proverebbero che semmai Curtis ha provato a difendere la padrona”. “Avevano un rapporto straordinario, è impossibile che sia stato lui ad attaccare Elisa“, ha aggiunto Christophe.
Uccisa da più cani
Secondo il procuratore Frédéric Trinh, Elisa è stata uccisa da più cani, presumibilmente un branco. Si attendono i test del Dna sui cani e gli esami sulla compatibilità delle ferite con le rispettive arcate dentarie.