Francesca De André è viva per miracolo, al settimanale Chi la ragazza ha raccontato per la prima volta la violenza fisica di cui è stata vittima, il fidanzato l’ha picchiata più volte. A tal punto da farle rischiare la vita. Ora la nipote di De André lo ha denunciato.
Francesca De André e la violenza subita dal fidanzato
Pochi giorni fa Francesca De Andrè, la figlia di Cristiano de Andrè, si era sfogata sui social, raccontando un momento drammatico della sua vita. Non aveva fatto nomi ma si era capito che fosse legato alla sua difficile relazione sentimentale.
Un amore che oggi Francesca ritiene, giustamente, tossico. La ragazza, in una intervista sulla rivista Chi, parla per la prima volta della sua relazione malata con Giorgio, suo ex fidanzato. Francesca dopo l’esperienza del Gf Vip aveva provato a voltare pagina conoscendo un altro uomo e un altro amore, Gennaro. Ma dopo poco tempo, era tornata insieme al suo ex. Per lui aveva lasciato tutto, anche la sua città trasferendosi a Lucca.
Il racconto del rapporto tossico
Il suo rapporto piano piano si è trasformato in una relazione tossica, fatto di violenza, botte e pugni che le sono quasi costati la vita: ”Subito sono iniziate le botte. Ogni oggetto a portata di mano, delle sue mani, era utile per colpirmi. Annullavo me stessa mentre ero sottoposta a ogni tipo di umiliazione, che avveniva sempre in due fasi: la prima a parole, la seconda fisica. Ma io lo amavo”, ha rivelato
Durante tutto questo tempo, la nipote di De Andrè non ha denunciato il fidanzato perché “lui aveva già in atto altre denunce” e per questo si sentiva in colpa. ”Ero a terra, il sangue usciva da ogni parte del mio corpo’‘ queste le sconvolgenti parole di Francesca de Andrè che anche sui social.
I ricoveri in ospedale
Ci sono stati anche dei ricoveri in ospedale. Dopo l’ultima lite, in cui lui l’ha picchiata “anche mentre ero a terra incosciente”, la vicina di casa che aveva sentito tutto l’ha salvata e l’ha portata in casa sua dove ha chiamato carabinieri e ambulanza. Poi Francesca ha raccontato: ”Lui è scappato da dietro casa, nel bosco, portando con sé il mio telefono dove c’erano le prove di altre aggressioni. Non volevo denunciare ma questa volta la denuncia era d’ufficio perché colto in flagranza di reato. Poi lo hanno preso e io sono finita in codice rosso in ospedale”.
Prima le hanno dato 20 giorni di prognosi, ma questo è stato un dramma perché sotto i 20 giorni non potevano trattenerlo in custodia. “La tac alla testa però ha evidenziato un trauma cranico e poi c’era il corpo completamente tumefatto. I capi d’accusa così sono aumentati e spero che la legge lo spedisca in carcere, dove gli auguro il peggio, perché uomini così devono pagare”. Infine, per quanto riguarda la sua famiglia ha dichiarato: ”Ma quale famiglia? Quelli che mi hannno affidato al Comune di Milano in un orfanotrofio? Sono sola. Cerco solo un tetto. Sogno stabilità”.