La Procura della Repubblica di Salerno ha avviato un’indagine sul forno crematorio in costruzione a Bellizzi, ponendo particolare attenzione all’iter autorizzativo che ha condotto, nel 2022, al rilascio dell’Autorizzazione Unica Ambientale (AUA) alla società Columbarium Scarl.
Secondo quanto emerso dalle denunce – tra cui quella presentata dall’imprenditore Osvaldo Di Lorenzo – l’autorizzazione rilasciata risulterebbe in contrasto con quanto previsto dal maxi emendamento numero 27 approvato dalla Regione Campania nel dicembre 2019. Tale norma, entrata in vigore il 1° gennaio 2020, ha sospeso la possibilità di autorizzare nuovi impianti crematori fino all’approvazione di un Piano Regionale di Coordinamento come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Forno crematorio di Bellizzi, la Procura indaga sull’autorizzazione
Nonostante questa sospensione, l’impianto di Bellizzi ha ricevuto l’AUA nel 2022, generando perplessità e sospetti sulla legittimità dell’iter seguito. La Procura ha quindi disposto interrogatori e acquisizione di documenti per verificare eventuali irregolarità, con l’obiettivo di accertare se l’autorizzazione sia stata rilasciata in violazione della normativa regionale.
La vicenda assume ulteriore rilevanza in virtù del parallelo caso del forno crematorio di Sant’Egidio del Monte Albino. In questo secondo caso, i lavori – avviati regolarmente prima dell’approvazione del maxi emendamento – sono stati inspiegabilmente sospesi. L’impianto di Sant’Egidio, infatti, era stato autorizzato nel 2019, e dunque in un periodo compatibile con la normativa vigente all’epoca. Paradossalmente, mentre a Bellizzi i lavori sono proseguiti senza interruzioni, nonostante l’autorizzazione sia stata concessa in un periodo di sospensione, a Sant’Egidio i lavori sono stati bloccati.