Fonderia bresciana lavora in “perdita” per non perdere clienti: l’incredibile storia. Accade in provincia di Brescia dove un imprenditore condivide le difficoltà che deve affrontare rimanendo anonimo.
Costi quadruplicati
Tale azienda non vuole rinunciare ai clienti che si è procacciata dopo anni di sacrifici e lavoro. E se dovesse diminuire la produzione li perderebbe, ricevendo un danno peggiore. All’Agi, il suo titolare mostra le spese sostenute nel 2011 e quelle attuali.
I numeri
Nel primo trimestre del 2011 ha pagato 50,217, 68 euro a gennaio, 52.325,89 a febbraio, 56.083,79 a marzo. Il confronto con quest’anno è abissale: 178.714,38 a gennaio, 182.305,69 a febbraio e 225.806,03 a marzo.
Meglio lavorare in perdita, che chiudere
Tale azienda, spiega l’amministratore, vanta un centinaio di dipendenti e clienti in tutta Europa. Quest’ultimi hanno accettato senza battere ciglio l’aumento del prezzo dei prodotti lavorati; aumento provocato dalle spese quadruplicate.
Una crisi mai vista
Pertanto, conclude l’imprenditore, sono disposti a lavorare “in rosso” pur di non perderli anche perché vi è molta domanda, nonostante l’aumento dei prezzi. A sua detta tali difficoltà non sopraggiunsero nemmeno con la crisi del 2008 e con la pandemia.