Cronaca

Femminicidio Martina Scialdone, ergastolo per Costantino Bonaiuti: “Reazione a un impulso violento”

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Martina Scialdone e Costantino Bonaiuti
Martina Scialdone e Costantino Bonaiuti

Sono state rese note le motivazioni della condanna all’ergastolo per Costantino Bonaiuti, accusato del femminicidio di Martina Scialdone avvenuto la sera del 13 gennaio 2023 a Roma: “Reazione ad un impulso violento”. La sentenza è stata emessa dai giudici della Corte di Assise.

Femminicidio Martina Scialdone, motivi ergastolo di Costantino Bonaiuti

I giudici della Corte d’Assise hanno reso pubbliche le motivazioni della condanna all’ergastolo per Costantino Bonaiuti, accusato dell’omicidio di Martina Scialdone. Secondo i magistrati, ci sono elementi sufficienti per contestare l’aggravante dei motivi futili e abietti. Come riportato dal Corriere della Sera, la corte ha affermato: “L’aggravante dei futili motivi si configura quando la decisione criminosa è stata influenzata da uno stimolo esterno di tale leggerezza, banalità e sproporzione, da risultare, secondo il comune sentire, del tutto inadeguato a giustificare l’azione criminosa, tanto da poter essere considerato un semplice pretesto per sfogare un impulso violento”.

Il femminicidio di Martina Scialdone

I tragici eventi si sono verificati la sera del 13 gennaio 2023. Martina Scialdone, un’avvocata di 35 anni, si è incontrata con il suo ex compagno Costantino Bonaiuti, un ingegnere sessantaduenne di Enav e sindacalista di Assivolo, in un locale del Tuscolano. Durante l’incontro, è scoppiata una discussione tra i due. Martina, per cercare di interrompere il conflitto e sfuggire alle insistenze di Bonaiuti, si è alzata per andare in bagno, ma lui l’ha seguita. Nonostante l’intervento del proprietario del ristorante e del responsabile di sala, la discussione è proseguita nell’anticamera del bagno, dove Bonaiuti ha tentato di strappare il telefono dalle mani della donna, come riportato dai giudici.

Gli spari davanti al locale, le diceva: “Dove pensi di andare, sei già morta”

Una volta usciti dal ristorante, Bonaiuti le punta una pistola e preme il grilletto. Prima di farlo, secondo alcuni testimoni, le avrebbe detto: “Dove vai, tanto sei morta”. Stando a quanto ricostruito dagli inquirenti, prima di questo tragico epilogo, l’uomo, incapace di accettare la fine della relazione, avrebbe persino ingaggiato un investigatore privato per monitorare i movimenti della sua ex.

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