ETS2, il mercato europeo del carbonio, slitta al 2028: Domenico De Rosa spiega come i costi ricadranno su imprese e cittadini e chiede infrastrutture, neutralità tecnologica e regole chiare.
ETS2 rinviato al 2028: De Rosa avverte sui costi per cittadini e imprese
Il rinvio dell’ETS2 al 2028 solleva dubbi su costi e impatti per famiglie e imprese. L’ETS, spiegato da Domenico De Rosa, CEO del Gruppo Smet, è un mercato europeo delle quote di CO₂: le aziende devono acquistare quote per ogni tonnellata di emissioni prodotte, un meccanismo che si traduce in un aumento dei costi di energia e produzione.
“Anche chi non acquista quote paga indirettamente, perché i costi si riversano sui prezzi finali e sulle bollette”, sottolinea De Rosa. L’ETS2 estenderà l’obbligo a edifici e trasporto su strada, facendo ricadere i costi sui fornitori di carburante e, di conseguenza, su tutta la filiera economica. Secondo l’opinion leader, il rinvio rappresenta un atto di realismo, ma non risolve il problema di fondo: senza infrastrutture, neutralità tecnologica e procedure semplificate, i costi continueranno a gravare su cittadini e imprese, rischiando di ridurre la competitività industriale.
De Rosa evidenzia anche l’aumento strutturale della burocrazia legata al sistema ETS, tra monitoraggi, rendicontazioni e verifiche continue, che sommato ai prezzi energetici elevati può rallentare la transizione. Il Social Climate Fund 2026-2032 è visto come misura compensativa, ma non come soluzione strutturale. Per De Rosa, la chiave per gestire ETS2 è chiara: infrastrutture efficienti, neutralità tecnologica e regole semplici e misurabili. Solo così la transizione ecologica può essere sostenibile senza penalizzare famiglie e imprese.









