Cronaca

Esplosione a Ravanusa, le vittime: Selene, la giovane sposa a una settimana dal parto

Sono almeno 7 i morti dell’esplosione di Ravanusa. Una tragedia che cela storie e speranze di uomini e donne che hanno perso la vita nell’esplosione avvenuta nella tarda serata di sabato 11 dicembre. Ad ora il bilancio è di 7 vittime e decine di persone sfollate e disperse.

Esplosione Ravanusa: nomi e storie dei morti nella tragedia

Tra le vittime ci sono Pietro Carmina, 68 anni, Maria Crescenza Zagarrio, 69 anni, e Calogera Gioacchina Minacori, di 59. Degli altri quattro, ancora no. I loro nomi sono tra quelli delle persone che, a ieri, risultavano disperse: Angelo Carmina, Selene Pagliarello, Giuseppe Carmina, Calogero Carmina e il figlio Giuseppe, Carmela Scibetta.

Luigi Pistelli – come riportato dal Corriere della Sera – non si rassegna all’idea di avere perduto la sua incantevole figliola, la sua Selene, infermiera all’ospedale di Agrigento, sposata da un anno con Giuseppe Carmina, pronta a partorire, al nono mese, il pancione mostrato felice alla suocera sabato sera, mentre erano ancora sul pianerottolo del terzo piano che non c’è più.

“Odore di gas da giorni”

Compito dei magistrati sarà anche quello di capire se vi sia stata una qualche sottovalutazione del pericolo, se si poteva fare qualcosa e non è stato fatto. Uno dei sopravvissuti alla strage, Calogero Bonanno, che si trovava in un appartamento adiacente ad una delle palazzine crollate, ha parlato di odore di gas nei giorni scorsi. “Alcuni vicini mi hanno detto che si sentiva odore di gas – ha detto -. Se è vero c’è stata una negligenza imperdonabile“.

Nessuna segnalazione ricevuta

Una versione che è stata confermata dal consigliere comunale Giuseppe Sortino: “Negli ultimi sette giorni – dice – so che diversi cittadini hanno lamentato la puzza di gas nella zona che chiamiamo via delle Scuole Don Bosco in contrada Masciminici, dov’è avvenuta la tragedia, ma nessuno è intervenuto. Sia il sindaco sia i tecnici del gas non hanno ricevuto segnalazioni“. Dal canto loro, inquirenti e investigatori hanno già verificato che nei giorni scorsi non c’è stata alcuna segnalazione di questo tipo.

Tubature gas costruite nel 1984

Che però il problema e la causa scatenante del disastro sia proprio sulla rete, risalente al 1984, è un dato che viene dato di fatto per scontato. “Che ci siano state oggettive difficoltà nella distribuzione del gas è evidente“, spiega un investigatore, sottolineando che ad un chilometro dal punto dell’esplosione si sente ancora odore di gas nonostante il flusso sia stato interrotto. E aggiunge: “Il problema ora è capire se c’è solo una colpa, il non essere intervenuti su un sistema ormai datato, o se c’è anche un dolo, quello di non aver effettuato la necessaria manutenzione“.

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