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Esame di maturità 2025, la quinta traccia della prova di italiano | LO SVOLGIMENTO

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Telmo Pievani

Qual è la quinta traccia della prima prova dell’esame di maturità 2025? Iniziano oggi, mercoledì 18 giugno, gli esami di stato per migliaia di maturandi italiani. Si conferma lo stesso impianto: ci sono due prove scritte a carattere nazionale (decise, cioè, dal Ministero) e un colloquio. Le commissioni sono composte da commissari interni ed esterni e presiedute da un presidente esterno.


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Il Ministero mette a disposizione per tutti gli indirizzi di studio sette tracce che fanno riferimento agli ambiti artistico, letterario, storico, filosofico, scientifico, tecnologico, economico, sociale. Gli studenti possono scegliere, tra le sette tracce, quella che pensano sia più adatta alla loro preparazione e ai loro interessi. La prova può essere strutturata in più parti. Ciò consente di verificare competenze diverse, in particolare la comprensione degli aspetti linguistici, espressivi e logico-argomentativi, oltre che la riflessione critica da parte del candidato.

Esame di maturità 2025, la quinta traccia della prova di italiano

Tra le tracce anche un testo tratto da Telmo Pievani, “Un quarto d’era (geologica) di celebrità” (Sotto il vulcano, Feltrinelli, 2022). Il brano tratto da Un quarto d’era (geologica) di celebrità di Telmo Pievani (in Sotto il vulcano, Feltrinelli 2022) riflette sul ruolo dell’umanità – minuscola ma potente – nel tempo lungo della Terra, e invita a una presa di coscienza etica nei confronti del pianeta.

Il titolo della quinta traccia

Testo tratto da Telmo Pievani, “Un quarto d’era (geologica) di celebrità” (Sotto il vulcano, Feltrinelli, 2022)

Svolgimento e spiegazione

Nel suo saggio, Telmo Pievani riflette sull’inconsistenza temporale della nostra presenza terrestre: in termini geologici, l’umanità occupa un brevissimo “quarto d’era” – una finestra temporale infinitesimale. Nonostante ciò, siamo capaci di lasciare un’impronta marcata sul pianeta, modificandolo profondamente. Pievani sfrutta questo paradosso per invitare a una consapevolezza eco-cronica: comprendere che, sebbene siamo transitori (geologicamente irrilevanti), abbiamo una responsabilità etica verso i sistemi viventi.

Il testo di Pievani stimola una riflessione su come, pur essendo ancora marginali nella scala temporale della Terra, possiamo influenzarne il destino. L’autore ci invita a una coscienza planetaria, che guardi alla sostenibilità non come opzione, ma come condizione di sopravvivenza.

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