Cronaca Salerno, Salerno

Errore medico in intervento di routine: Tribunale condanna ospedale, paziente risarcito con oltre 20mila euro

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Foto generica
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Un intervento chirurgico considerato di routine si è trasformato in un caso giudiziario che ha stabilito un principio importante in materia di responsabilità sanitaria. Il Tribunale di Salerno ha condannato un’azienda ospedaliera pubblica a risarcire con oltre 20mila euro un giovane di Nocera Superiore, vittima di un errore medico qualificato come “colpa lieve” come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.

Errore medico in intervento di routine: Tribunale condanna ospedale

La vicenda risale al 2020, quando il 30enne si sottopose a un’operazione alla mano sinistra per una frattura scomposta. L’intervento, ritenuto privo di difficoltà particolari, non garantì però il recupero funzionale, lasciando al paziente postumi dolorosi e deficit permanenti. Costretto a ricorrere a un secondo intervento presso una clinica privata in Emilia Romagna, il giovane avviò un’azione legale per ottenere il riconoscimento dei danni subiti.

Il Tribunale ha accolto la sua richiesta, riconoscendo non solo il danno biologico – stimato tra il 2,5% e il 3% – ma anche le spese sostenute per la nuova operazione e le cure successive. La decisione ha fissato un punto chiave: i costi affrontati in una struttura privata per correggere errori avvenuti in un ospedale pubblico devono essere rimborsati.

«L’importanza della sentenza è duplice – ha spiegato l’avvocato Gerardo Belcore, legale del paziente, affiancato dal professor Nicola Maria Giorgio come consulente medico-legale –. È stato chiarito che le strutture sanitarie rispondono anche in caso di colpa lieve, soprattutto in interventi che non presentano particolari difficoltà tecniche. Inoltre, è stato sancito il diritto del cittadino a rivolgersi liberamente a una struttura privata specializzata, senza essere vincolato a tornare nello stesso ospedale, con la garanzia di rimborso delle spese».

Il percorso processuale si è concluso solo dopo cinque anni, con un’azione di esecuzione forzata che ha permesso il pagamento effettivo del risarcimento. Secondo il legale, la sentenza rappresenta un monito per il sistema sanitario: «Anche gli errori qualificati come colpa lieve hanno conseguenze e possono ledere il diritto alla salute. Il messaggio è chiaro: la qualità delle cure non può essere sottovalutata».

Nocera Superioresanità

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