Assemblea pubblica per il PRIUS a Eboli, ma un sondaggio rivela che il 60% dei cittadini ignora il progetto di rigenerazione urbana finanziato con 11 milioni di euro. Lo riporta InfoCilento.
Eboli, presentato il progetto PRIUS: il 60% dei cittadini non conosce il piano da 11 milioni
Meno di un centinaio di persone ha preso parte all’assemblea pubblica dedicata al PRIUS, il programma che punta a trasformare Eboli in una “Città Polo” attraverso un’importante strategia di rigenerazione urbana sostenuta da un finanziamento di 11 milioni di euro. Un’affluenza ridotta, soprattutto se rapportata alla rilevanza dell’intervento previsto.
L’incontro si è svolto ieri pomeriggio al Teatro Rosario Coccaro dell’istituto G. Romano. Oltre ai tecnici comunali, sono intervenuti l’assessore ai Lavori Pubblici Salvatore Marisei e il sindaco Mario Conte. In platea erano presenti principalmente esponenti dell’opposizione e rappresentanti di associazioni locali.
Gli obiettivi del PRIUS
Il progetto punta a ridisegnare le aree strategiche della città, potenziando servizi e infrastrutture di livello superiore. L’amministrazione ha insistito sull’importanza di un percorso partecipato, aperto al contributo della comunità per ridefinire il futuro del centro urbano e delle periferie. Tuttavia, il clima in sala e le indicazioni provenienti dal territorio restituiscono un quadro diverso, segnato da un evidente distacco tra istituzioni e cittadini.
Il sondaggio di AVS: informazione carente
A evidenziare questa frattura è un sondaggio promosso da AVS – Sinistra Italiana Eboli. «In cinque giorni abbiamo raccolto oltre 100 risposte da cittadine e cittadini di tutte le fasce d’età», spiegano dal gruppo politico. Il dato più significativo riguarda il livello di consapevolezza: quasi il 60% degli intervistati non era a conoscenza dei finanziamenti milionari destinati al progetto, mentre il 70% ignorava del tutto la convocazione dell’assemblea pubblica.
Le priorità secondo la popolazione
Nonostante la scarsa informazione, dagli esiti del sondaggio emergono indicazioni chiare sui bisogni della città. Tra le priorità compaiono la rigenerazione urbana, la riqualificazione delle aree marginalizzate, il recupero degli spazi abbandonati, la tutela del patrimonio culturale e il miglioramento dei servizi pubblici. I luoghi ritenuti più urgenti da recuperare includono l’ex stabilimento Pezzullo, il centro storico, l’area dell’ex Parco Fusco, gli impianti sportivi, il rione Pescara, l’ex macello comunale e le zone periferiche della Piana del Sele.
La richiesta di più verde e partecipazione
Accanto alla riqualificazione delle strutture, emerge una forte domanda di qualità urbana. «Molti cittadini chiedono più aree verdi, un parco urbano, una rete ecologica e maggiori spazi di confronto come l’Urban Center», sottolineano da Sinistra Italiana. Il gruppo politico invita infine l’amministrazione a cogliere appieno questa opportunità: «Esiste ancora la possibilità di migliorare la strategia, rafforzare la partecipazione e trasformare questa significativa dotazione economica in un progetto credibile per il futuro della città. È un’occasione concreta di crescita e non va sprecata».








