L’estate 2025 si apre con una battuta d’arresto per Agropoli: un’ordinanza sindacale ha imposto il divieto di balneazione su una significativa porzione del litorale cittadino. Il provvedimento, firmato dal primo cittadino Roberto Mutalipassi, riguarda il tratto di costa compreso tra l’area portuale e il primo segmento del Lungomare San Marco, ed è stato emesso a seguito dei campionamenti condotti dall’Arpac lo scorso 18 giugno come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola.
Divieto di balneazione su parte del litorale di Agropoli, scoppia il caos
I controlli dell’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale hanno infatti rilevato valori oltre la soglia consentita per enterococchi intestinali ed escherichia coli, parametri che, secondo la normativa vigente, impongono l’interdizione temporanea alla balneazione per evitare rischi alla salute pubblica.
Già alcuni bagnanti avevano segnalato anomalie, riferendo la presenza di acque torbide e con tonalità insolite, fenomeni riconducibili alle forti precipitazioni che si sono abbattute sulla zona nei giorni precedenti. Le piogge, infatti, avrebbero causato sversamenti e fenomeni di troppo pieno, compromettendo momentaneamente la qualità dell’acqua marina.
Nonostante la situazione sembri essere in miglioramento – con il mare tornato limpido già poche ore dopo l’ondata di maltempo – il divieto resta formalmente in vigore. Ulteriori campionamenti sono attesi nelle prossime ore e, in base agli esiti, l’ordinanza potrebbe essere revocata in tempi brevi.
Le reazioni
L’ex sindaco Adamo Coppola ha espresso perplessità sulla gestione temporale del provvedimento, lamentando un ritardo di cinque giorni tra le analisi dell’Arpac e la firma dell’ordinanza. «Il danno ormai è stato fatto – ha commentato – e tanti turisti, ignari dei rischi, hanno frequentato le spiagge. Il sindaco avrebbe dovuto agire con maggiore prontezza o valutare meglio l’opportunità del provvedimento in una fase già in via di normalizzazione».
Critiche anche dal consigliere comunale di minoranza Raffaele Pesce, che ha ricordato come da anni sollevi in aula la questione relativa alla rete fognaria, al depuratore cittadino e alla gestione dei canali e dei corsi d’acqua. «Serve una visione strutturale e interventi concreti per evitare il ripetersi di queste situazioni, che danneggiano l’immagine della città e l’intero comparto turistico», ha dichiarato.
Il sindaco Mutalipassi ha cercato di rassicurare residenti e operatori del settore: «Riteniamo si tratti di un episodio isolato, legato a circostanze meteorologiche eccezionali. Stiamo procedendo con nuove analisi, anche tramite laboratori privati, per accelerare la revoca del divieto. Agropoli resta una delle località con le acque più pulite della Campania».
Sulla stessa linea l’assessore con delega a porto e demanio, Giuseppe Di Filippo, che ha messo in dubbio la validità del rilevamento effettuato dall’Arpac subito dopo la forte pioggia. «Nonostante le perplessità – ha concluso – il sindaco ha agito con senso di responsabilità, firmando l’ordinanza per garantire trasparenza e tutela della salute pubblica».