A partire dalle 20:30 di questa sera mercoledì 31 dicembre 2025 si è tenuto il discorso di Sergio Mattarella per fine anno e per l’inizio del 2025: ecco cosa ha detto il Presidente della Repubblica dalla sala del Quirinale. Il discorso integrale.
Il discorso di fine anno di Mattarella
L’undicesimo discorso di fine anno di Sergio Mattarella rivolto agli italiani più che tracciare un bilancio dell’anno trascorso disegnerà una finestra per quello che sta per arrivare. Come prima cosa il Presidente della Repubblica ha voluto lanciare un nuovo appello alla pace.
Il tradizionale discorso che precede i festeggiamenti ufficiali è un momento di riflessione e Mattarella vuole accendere luci di speranza e fiducia. Terrà l’attenzione alta sul tema della coesione sociale, spronando in diretta tv le istituzioni a unire il Paese, i cittadini a fare la propria parte e i giovani a «prendere in mano il proprio destino».
Il testo integrale del discorso di fine anno
«Si chiude un anno non facile. Tutti ne abbiamo ben presenti le ragioni e, come sempre, speriamo di incontrare un tempo migliore. La nostra aspettativa è anzitutto rivolta alla pace». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio agli italiani di fine anno «Di fronte alle case, alle abitazioni devastate dai bombardamenti nelle città ucraine, di fronte alla distruzione delle centrali di energia per lasciare bambini, anziani, donne, uomini al freddo del gelido inverno di quei territori, di fronte alla devastazione di Gaza, dove neonati al freddo muoiono assiderati, il desiderio di pace è sempre più alto e diviene sempre più incomprensibile e ripugnante il rifiuto di chi la nega perché si sente più forte».
«L’Assemblea costituente, eletta contestualmente al referendum che sancì la scelta repubblicana, fu capace di trovare una sintesi di alto valore mentre la dialettica politica si sviluppava tra convergenze e contrasti, anche molto forti. Di mattina i costituenti discutevano – e si contrapponevano – sulle misure concrete di governo, nel pomeriggio, insieme, componevano i tasselli della nostra Carta costituzionale. La Costituzione italiana, che ha ispirato e guidato il Paese per tutti questi decenni». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio agli italiani di fine anno.
«Le immagini della firma dei Trattati di Roma, nel 1957, consegnano un successo e un altro momento decisivo, con l’Italia in prima linea nella costruzione della nuova Europa. Proprio l’Europa e le relazioni transatlantiche, con il piano Marshall, sono i due pilastri della ricostruzione. L’Unione Europea e l’Alleanza Atlantica hanno coerentemente rappresentato – e costituiscono – le coordinate della nostra azione internazionale». Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio di fine anno.
«La Repubblica è uno spartiacque nella nostra storia. Non uno Stato che sovrasta i cittadini ma uno Stato che riconosce i diritti inviolabili, la libertà delle persone, le autonomie della comunità». Lo ha affermato il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella nel discorso di fine anno. «La democrazia italiana che muove i suoi primi passi nel dopoguerra -ha ricordato- è giovane, dinamica, mette radici, dialoga nel mondo. Le immagini della firma dei Trattati di Roma, nel 1957, consegnano un successo e un altro momento decisivo, con l’Italia in prima linea nella costruzione della nuova Europa. Proprio l’Europa e le relazioni transatlantiche, con il piano Marshall, sono i due pilastri della ricostruzione. L’Unione europea e l’Alleanza atlantica hanno coerentemente rappresentato -e costituiscono- le coordinate della nostra azione internazionale».
«Siamo diventati uno dei Paesi più forti nella manifattura e nell’esportazione, capace di esaltare il genio della creatività in tantissimi settori. Siamo apprezzati in tutto il mondo per i nostri stili di vita, per la bellezza dei nostri territori, per i tesori artistici che custodiamo. Per la cultura del cibo e del vino, che diventa patrimonio internazionale». Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio di fine anno, al Quirinale.
«Spesso diciamo che i principi e i valori che le madri e i padri costituenti ottanta anni fa incisero nella Costituzione vanno vissuti, testimoniati ogni giorno: è questo che li ha fatti diventare realtà nelle scelte quotidiane di ognuno di noi». Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio di fine anno, al Quirinale.
«Desidero rivolgermi, particolarmente, ai più giovani. Qualcuno – che vi giudica senza conoscervi davvero – vi descrive come diffidenti, distaccati, arrabbiati: non rassegnatevi. Siate esigenti, coraggiosi. Scegliete il vostro futuro. Sentitevi responsabili come la generazione che, ottanta anni fa, costruì l’Italia moderna. Auguri! Buon 2026!». Lo ha detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel messaggio di fine anno, al Quirinale.









