Cronaca

Scuola, dimensionamento 2026/27: in Campania tagliate 23 autonomie, sindacati sul piede di guerra

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Piano di dimensionamento delle scuole per l’anno 2026/27 comporterà la soppressione in Campania di 23 autonomie. Sindacati contestano metodo e criteri dei tagli. La riorganizzazione recepisce le indicazioni normative nazionali e l’ordinanza del Consiglio di Stato, che impongono una razionalizzazione della rete scolastica, superando di fatto il precedente pronunciamento favorevole del Tar ottenuto dalla Regione Campania. Lo riporta SalernoToday.

Dimensionamento scuole 2026/27: in Campania tagliate 23 autonomie

Il piano di dimensionamento scolastico per l’anno 2026/2027 comporterà in Campania la soppressione di 23 autonomie, facendo scendere a 830 il numero complessivo delle istituzioni scolastiche regionali. Il dato è emerso nel corso dell’incontro svoltosi il 29 dicembre al Centro Direzionale di Napoli tra i dirigenti regionali, la nuova direttrice generale dell’Ufficio Scolastico Regionale, Monica Matano, e le organizzazioni sindacali. La riorganizzazione recepisce le indicazioni normative nazionali e l’ordinanza del Consiglio di Stato, che impongono una razionalizzazione della rete scolastica, superando di fatto il precedente pronunciamento favorevole del Tar ottenuto dalla Regione Campania.

La provincia di Salerno

Uno dei territori maggiormente interessati dagli interventi è la provincia di Salerno, dove le bozze del piano prevedono accorpamenti, fusioni e soppressioni legati sia al calo demografico sia alla necessità di ottimizzare strutture e risorse. Nel capoluogo, l’istituto “Santa Caterina da Siena – Amendola”, che conta 492 studenti, è destinato alla chiusura: l’indirizzo alberghiero confluirà nel “R. Virtuoso”, mentre i percorsi tecnici saranno trasferiti all’ITIS “B. Focaccia”.

In provincia, a Campagna, è prevista la fusione tra l’Istituto Comprensivo “Palatucci” e l’IC “Campagna Capoluogo”. A Fisciano, invece, si procederà all’accorpamento tra l’IC “Nicodemi” e l’IC “De Caro” di Lancusi. Più articolata la situazione ad Angri, dove il piano introduce un processo di verticalizzazione: dalle tre attuali istituzioni – SM Galvani Opromolla, Angri 1 e Angri Terzo Circolo – nasceranno due nuovi Istituti Comprensivi che uniranno scuole primarie e secondarie di primo grado.

Forti le reazioni del mondo sindacale. Cgil e Flc-Cgil hanno indirizzato una lettera al presidente della Regione Campania Roberto Fico, al direttore dell’Usr e all’Anci, esprimendo una netta contrarietà al metodo seguito. “Non ci sentiamo controparte rispetto alla Regione – dichiarano Nicola Ricci, segretario generale Cgil Napoli e Campania, e Ottavio De Luca, segretario generale Flc-Cgil – e comprendiamo le difficoltà derivanti dalla diffida del ministro Giuseppe Valditara, ma non possiamo accettare un percorso che esclude partecipazione e confronto”. Nel mirino anche la richiesta di avanzare proposte alternative in tempi molto ristretti. Secondo i sindacati, accettare questo schema senza garanzie di accoglimento rischia di alimentare “una guerra tra poveri”, mettendo territori e scuole in competizione tra loro.

Le critiche

Critiche sono arrivate anche da Anief Campania, presente al tavolo regionale. Il presidente provinciale Anief Caserta, Angelo Pellegrino, ha evidenziato come le tempistiche serrate non abbiano consentito un confronto approfondito con enti locali e rappresentanze sindacali, passaggio ritenuto essenziale per tutelare lavoratori e diritto allo studio. Il vicepresidente regionale Anief, Alessandro Sola, ha sottolineato la necessità di superare una logica esclusivamente numerica basata sul conteggio degli alunni, puntando invece sulla valorizzazione dei territori.

Secondo i dati forniti dal presidente regionale Anief, Stefano Cavallini, il quadro complessivo appare critico: negli ultimi anni la Campania ha perso circa 200 istituzioni scolastiche, un processo che ha prodotto scuole sovradimensionate, con un numero elevato di studenti e organici spesso insufficienti a garantire un’adeguata qualità dell’offerta formativa.

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