Come riportato dal quotidiano Il Mattino oggi in edicola, la bozza del piano di dimensionamento scolastico della Regione Campania per l’anno 2026-2027 sta circolando nelle ultime ore negli ambienti scolastici del capoluogo, innescando un confronto acceso e una diffusa preoccupazione.
Il documento, ancora in fase preliminare ma già oggetto di analisi e valutazioni, riapre un capitolo rimasto congelato per anni a seguito di un lungo contenzioso amministrativo che aveva sospeso ogni intervento di riorganizzazione della rete scolastica regionale.
Dimensionamento scolastico, rischio accorpamento per il Santa Caterina-Amendola
La ripresa del procedimento è legata a una recente ordinanza del Consiglio di Stato che ha riconosciuto la piena legittimità dei parametri fissati dal Ministero dell’Istruzione per la razionalizzazione degli istituti autonomi. Parametri che impongono un numero minimo di studenti iscritti per il mantenimento dell’autonomia amministrativa e gestionale. Alla luce di questo pronunciamento, la Regione Campania è ora chiamata ad adeguare la propria programmazione ai criteri nazionali, intervenendo su realtà scolastiche che non rientrano più nelle soglie previste.
Nel contesto salernitano, l’attenzione si concentra in particolare sull’Istituto di istruzione superiore “Santa Caterina da Siena-Amendola” di Mercatello, una scuola storica della zona orientale della città, guidata da oltre dieci anni dalla dirigente Anna Rita Carrafiello, prossima al pensionamento. Secondo quanto emerge dalla bozza, l’istituto non verrebbe chiuso né privato dei suoi indirizzi di studio, ma perderebbe l’autonomia, con una redistribuzione delle articolazioni formative verso altri istituti cittadini.
Nel dettaglio, gli indirizzi dell’area tecnica sarebbero trasferiti all’Istituto superiore “B. Focaccia”, mentre l’indirizzo alberghiero confluirerebbe nell’istituto “Virtuoso”. Il Santa Caterina-Amendola continuerebbe dunque a operare come sede scolastica, ma senza una propria dirigenza e senza autonomia gestionale, entrando a far parte di un assetto organizzativo radicalmente diverso rispetto a quello attuale. Alla base della scelta vi sono i dati relativi alla popolazione studentesca: l’istituto conta attualmente 492 alunni, un numero ritenuto non sufficiente a garantire l’autonomia secondo la normativa vigente, soprattutto in un quadro segnato dal calo demografico e dalla progressiva contrazione delle iscrizioni.
La diffusione della bozza, avvenuta in pieno periodo natalizio, ha tuttavia generato un’immediata reazione da parte della comunità scolastica. Docenti, famiglie e personale si sono riuniti per discutere delle prospettive future e delle possibili ricadute sul piano didattico e organizzativo. In una nota congiunta, genitori e insegnanti hanno sottolineato come decisioni presentate come meri interventi di efficientamento amministrativo abbiano, nella pratica, effetti rilevanti sul tessuto sociale e educativo del territorio.
Parallelamente è stata avanzata una proposta alternativa, formalizzata dalla dirigente Carrafiello e trasmessa agli enti competenti. L’ipotesi prevede un accorpamento diverso da quello indicato nella bozza regionale, puntando a un’unione tra il Santa Caterina-Amendola e l’Istituto “Giovanni XXIII”. Un progetto che mira alla creazione di un polo unitario capace di integrare indirizzi e laboratori esistenti, mantenendo compatta la scuola e valorizzando le specificità formative già presenti. La proposta viene sintetizzata nell’idea di un “Polo del turismo itinerante e crocieristico”, fondato sull’integrazione tra l’offerta alberghiera e quella nautica, come possibile alternativa alla semplice perdita di autonomia prevista dal piano regionale.









