Un raro caso di Diabete Insipido è stato diagnosticato e trattato con successo al Ruggi d’Aragona di Salerno, grazie all’intervento tempestivo e competente del team medico dell’Ambulatorio di Endocrinologia Pediatrica. Una bambina di 10 anni, affetta da gravi disagi legati a un’anomala sete e minzione eccessiva, ha trovato finalmente la diagnosi e il trattamento adeguato per la sua condizione.
Un caso raro di Diabete Insipido
La piccola paziente, residente a Salerno, viveva con un disturbo che le impediva di condurre una vita serena. I suoi sintomi principali erano poliuria (urine frequenti) e polidipsia (sete eccessiva), con un consumo giornaliero di circa 5 litri di acqua, che le causava gravi difficoltà, tra cui frequenti risvegli notturni. Nonostante l’alto consumo d’acqua, la bimba aveva un peso corporeo ridotto di soli 27 kg a causa della bassa assunzione di cibo.
Dopo aver consultato diversi specialisti e aver effettuato esami iniziali presso altri ospedali, i genitori si sono rivolti all’ospedale Ruggi d’Aragona, dove è stata eseguita una diagnostica approfondita. I medici hanno eseguito il test della sete, che ha confermato il sospetto di Diabete Insipido, una condizione rara che compromette la capacità del corpo di conservare acqua, portando a frequenti minzioni e sete incontrollata. Successivamente, l’Angio-TC ha escluso altre patologie legate ai reni e ha confermato che l’ipofisi della bambina non produceva l’ormone antidiuretico (ADH), fondamentale per il riassorbimento dell’acqua.
Trattamento e miglioramenti significativi
Dopo la diagnosi di Diabete Insipido Centrale, il trattamento è stato avviato tramite somministrazione di ormone antidiuretico (ADH) sotto forma di spray nasale. I risultati sono stati sorprendenti: la paziente ha iniziato a bere solo 1,5 litri di acqua al giorno, con un notevole miglioramento del suo stato di salute. Ora non si sveglia più durante la notte, e ha ripreso a mangiare normalmente.
Grazie al lavoro di squadra
La dottoressa Carolina Mauro, responsabile della Pediatria del Ruggi d’Aragona, ha espresso il suo apprezzamento per il lavoro di squadra che ha portato alla diagnosi e al trattamento della bambina. I medici del reparto, gli infermieri, gli OSS e il laboratorio di analisi dell’ospedale sono stati fondamentali per il successo di questa operazione.