Non si terrà il referendum richiesto dalla cittadinanza per fermare due opere molto contestate: il depuratore in località Demanio e il traforo Maiori-Minori. Il Tribunale di Salerno ha infatti rilevato che il Comune ha commesso un errore procedurale.
La delibera del Consiglio comunale è stata dichiarata «affetta da vizio di incompetenza relativa», poiché la valutazione di ammissibilità spettava a una Commissione mai istituita e non al Consiglio stesso. Una mancanza definita dai giudici come «vistosa inosservanza» dello Statuto comunale. Lo riporta l’edizione odierna de Il Mattino.
Depuratore e traforo Maiori-Minori: stop al referendum
A denunciare l’irregolarità era stato il Comitato promotore, guidato da Mario Civale e assistito dagli avvocati Oreste Agosto e Vincenzo Rispoli. Secondo i promotori, l’irricevibilità delle richieste di referendum non poteva essere decisa dal Consiglio comunale senza il passaggio preliminare in Commissione. I giudici hanno dato loro ragione sul vizio formale, ma hanno comunque respinto l’istanza cautelare.
Nonostante l’illegittimità della delibera, il referendum non avrà luogo. I termini utili per il 2025 sono già scaduti, mentre nel 2026 non sarà possibile votare a causa delle elezioni comunali. Il Comune, difeso dall’avvocato Lorenzo Lentini, ha inoltre ribadito che entrambe le opere hanno carattere sovracomunale: il depuratore servirà cinque Comuni sotto la gestione della Provincia, mentre il traforo è un’infrastruttura statale affidata ad Anas.
Le prossime mosse
Pur con il pronunciamento del Tribunale che sancisce l’illegittimità della delibera, il percorso referendario rimane bloccato. I legali del Comitato hanno comunque annunciato l’intenzione di presentare reclamo.