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Delitto Vassallo, il colonnello Cagnazzo ribadisce la sua estraneità: “Mai tradito il giuramento allo Stato”

omicidio angelo vassallo

Il colonnello Fabio Cagnazzo

«Desidero ribadire ancora una volta – e stavolta lo faccio personalmente, non tramite i miei legali – la mia totale estraneità ai fatti che mi vengono contestati». Con queste parole, affidate a un post pubblicato sui social, il colonnello dei Carabinieri Fabio Cagnazzo interviene direttamente sull’inchiesta relativa all’omicidio del sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, avvenuto il 5 settembre 2010 ad Acciaroli.

Il militare, coinvolto nell’indagine coordinata dalla Procura di Salerno, era stato arrestato lo scorso anno e successivamente scarcerato a maggio 2024 dal Tribunale del Riesame, dopo sei mesi di detenzione.

Delitto Vassallo, il colonnello Cagnazzo ribadisce la sua estraneità

Cagnazzo ha voluto ringraziare pubblicamente le persone che gli sono state accanto in questo periodo: «Amici, colleghi, collaboratori di una vita e anche semplici conoscenti che hanno voluto esprimere la loro vicinanza – scrive – vi sono grato di cuore».

Nel suo intervento, l’ufficiale ha fatto riferimento anche alle motivazioni depositate dal Tribunale del Riesame dopo la sua scarcerazione, evidenziando come la Suprema Corte di Cassazione, nell’annullare una precedente ordinanza, abbia segnalato «gravi carenze in tema di gravità indiziaria». Cagnazzo annuncia quindi la volontà di presentare un nuovo ricorso in Cassazione: «Quelle carenze non possono essere ignorate».

«In oltre trent’anni di servizio – prosegue – non ho mai tradito il giuramento di fedeltà prestato alla Repubblica Italiana e ai cittadini che ho servito con convinzione e onore. Sono stato ferito, ma resto un servitore dello Stato». L’ufficiale ricorda che la sua posizione era già stata valutata dalla magistratura in tre precedenti procedimenti archiviati: «Da quindici anni affronto una vicenda che non mi appartiene. La verità è contenuta nelle oltre 80mila pagine del fascicolo processuale, che pochi hanno letto per intero».

Infine, il colonnello Cagnazzo affida il suo pensiero conclusivo a un messaggio di fiducia: «Continuerò ad avere fiducia nella giustizia. Non provo rancore». La Procura di Salerno ha richiesto il rinvio a giudizio per Cagnazzo e altri indagati. L’udienza preliminare è attesa nelle prossime settimane.

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