Confesercenti Campania denuncia l’impatto negativo dei nuovi dazi Usa sulle imprese regionali, con un rischio perdite di 280 milioni annui e un appello alle istituzioni per misure urgenti.
Dazi Usa: 280 milioni di perdite all’anno per le imprese in Campania
L’introduzione di dazi al 15% da parte degli Stati Uniti nei confronti dell’Unione Europea rischia di colpire duramente le aziende della Campania che esportano oltre oceano. A lanciare l’allarme è Vincenzo Schiavo, presidente di Confesercenti Campania e vicepresidente nazionale con delega al Mezzogiorno, secondo cui l’accordo tra Usa e Ue potrebbe causare un danno economico che si aggira intorno ai 280 milioni di euro ogni anno.
Sono circa 40mila le imprese campane coinvolte nel commercio con gli Stati Uniti, con un giro d’affari complessivo che supera i 1,9 miliardi di euro. I settori più a rischio sono quello farmaceutico, agroalimentare e della moda. Schiavo evidenzia come prodotti simbolo della regione, come la mozzarella di bufala, oggi venduta a 45 euro al chilo, rischino di subire rincari fino a 60 euro una volta arrivati sugli scaffali americani. Situazione analoga per i vini campani, che già si collocano tra i 40 e i 50 dollari a bottiglia. Il timore principale è che questi aumenti di prezzo possano orientare i consumatori statunitensi verso alternative provenienti da Paesi con condizioni fiscali più favorevoli, determinando un calo delle esportazioni e conseguentemente ripercussioni negative sull’occupazione locale.
Confesercenti rivolge quindi un appello urgente alle istituzioni: “È fondamentale che governo e Regione Campania adottino misure immediate di sostegno per tutelare le imprese locali. Il mercato americano rappresenta una fetta di fatturato non facilmente sostituibile, e diversificare richiede tempo e strategie precise. Senza un intervento tempestivo, il rischio è quello di un pesante contraccolpo sull’economia campana.”
