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Regionali, affluenza giù nel Salernitano: nei piccoli comuni crollo storico, svanisce l’effetto De Luca

Elezioni regionali in Campania, i candidati COMBO
I candidati

Affluenza in forte calo in provincia di Salerno: nessun “effetto De Luca” e crollo nei piccoli comuni. Ecco i dati, confronti e andamento del primo giorno di voto alle elezioni regionali in Campania. Lo riporta l’odierna edizione del Mattino.

Crollo affluenza in provincia di Salerno: nessun “effetto De Luca”

La giornata di voto è partita a rilento, nonostante il sole e la tregua dal maltempo che molti candidati hanno interpretato come un segno favorevole. La prima rilevazione delle 19 aveva lasciato sperare in un recupero, quasi in linea con i dati di cinque anni fa. Ma la chiusura serale ha riportato alla realtà: la partecipazione resta bassa e lontana dalla soglia del 45%. Il Salernitano tiene il passo della media regionale, ma perde nettamente rispetto a sé stesso. Nel 2020 aveva votato il 39,62% degli aventi diritto; ieri si è fermato al 31,85%. Nessun traino legato alla figura di Vincenzo De Luca, dunque. L’ultima possibilità di risalita è affidata alla mezza giornata odierna, ma superare il 50% sembra un obiettivo complicato.

I NUMERI

La prima fotografia ufficiale dell’affluenza arriva alle 12 e sancisce un calo che mobilita immediatamente gli schieramenti, impegnati a convincere gli elettori a recarsi alle urne. I dati del Ministero sono chiari: rispetto al 2020, vota il 3% in meno. Il confronto della prima rilevazione è eloquente: si passa dall’11,24% del 2020 a un debole 8,20%. Napoli e Caserta fanno leggermente meglio, ma con differenze minime.

Alle 19 il divario si riduce leggermente: l’affluenza regionale sale al 25,87%, contro il 26,50% della tornata precedente. La provincia di Salerno resta terza, al 25,60% contro il 26,67% registrato cinque anni fa. L’ultimo dato della giornata, quello delle 23, congela definitivamente la distanza dal passato. In provincia si presenta alle urne il 31,85%, contro il 39,62% del 2020. La media regionale si aggira intorno al 32%, con Salerno ancora dietro ai territori di Napoli e Caserta.

Nel capoluogo l’affluenza rimane debole: nel tradizionale feudo deluchiano vota il 36,51%, circa quattro punti in meno rispetto al 40,71% del 2020, quando in campo c’era l’ex sindaco ed ex governatore. Le performance migliori arrivano da Castel San Giorgio e Siano, entrambi oltre il 40%, e da Bellizzi, che supera il 39%. Bene anche Bracigliano, Sassano e Nocera Superiore, tra il 37% e il 38%.

Il quadro cambia radicalmente nei comuni più piccoli delle aree interne, dove il dato diventa allarmante. A Castelnuovo di Conza vota appena il 3,96% degli aventi diritto, dimezzando un dato che già nel 2020 era bassissimo (7,3%). Valori molto contenuti anche a Morigerati (10%), Sacco (12%) e Piaggine (15%). Tra il 17% e il 19% si collocano Tortorella, Santomenna, Campora, Torre Orsaia, Alfano, Gioi Cilento e Monteforte Cilento. Numeri che raccontano la crisi profonda dei micro-centri, dove spesso si fatica persino a trovare candidati sindaci e a comporre giunte, figuriamoci garantire l’equilibrio di genere.

I PRECEDENTI

Alle regionali del 2020 votò il 55,52% dei campani: su quasi cinque milioni di aventi diritto, più di 2,7 milioni si presentarono alle urne, un risultato sorprendente in piena epoca pandemica. Andò peggio nel 2015, quando l’affluenza si fermò al 51,93%. In entrambe le occasioni il Salernitano superò la media regionale: 57,10% nel 2020 e 55,54% nel 2015. Impossibile non attribuire parte di quel risultato al cosiddetto “effetto De Luca”, eletto presidente in entrambe le tornate e storicamente molto forte nel suo territorio.

OGGI

I seggi restano aperti anche oggi, dalle 7 alle 15, per consentire agli indecisi dell’ultima ora di esprimere il proprio voto. Alle 15 inizierà la chiusura delle urne e la messa in sicurezza degli edifici, preludio allo spoglio che decreterà chi guiderà la Campania nei prossimi cinque anni.

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